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Zona di frontiera

Dopo Tricase abbiamo visitato l’area industriale di Melpignano, dove diversi imprenditori lamentano mancanza di servizi essenziali e incuria

 

La scorsa settimana ci siamo occupati della zona industriale di Tricase, teatro di un degrado non è solo economico, dovuto alla crisi, ma anche fisico per via del pessimo stato di conservazione delle strade e del verde pubblico. Non molto diversa sembra essere la condizione delle altre cinque aree industriali della provincia di Lecce, ossia Lecce-Surbo, Galatina-Soleto, Nardò-Galatone, Gallipoli e Maglie-Melpignano, che presentano i medesimi problemi frutto di ritardi atavici e di un continuo rimpallo di responsabilità tra Comuni e Consorzio Asi (ex Sisri), al quale compete la gestione delle stesse. 

Questa settimana abbiamo visitato la zona industriale di Melpignano, alle porte di Maglie, ed anche qui abbiamo raccolto commenti molto poco lusinghieri da parte di alcuni imprenditori: “La crisi ha colpito duramente la nostra economia, è vero. Ma anche se gli affari a noi vanno bene le nostre imprese non potranno mai decollare veramente se qui mancano servizi e infrastrutture indispensabili”. Chiediamo quali sono le criticità maggiormente avvertite: “Innanzitutto, ci sembra di essere tagliati fuori da ogni via di comunicazione: manca la linea Adsl o anche l’Isdn, per collegarci ad Internet usiamo le chiavette Usb. Ma soprattutto manca la fogna nera e bianca, e siamo costretti a ricorrere agli auto spurghi. In realtà l’infrastruttura della fognatura esiste ma non può essere utilizzata perché non è stata ultimata. E intanto tutti noi abbiamo pagato gli oneri di urbanizzazione”. 

A prima vista il manto stradale appare in buone condizioni (tranne nella complanare della SS 16) e l’illuminazione ci è sembrata sufficiente e funzionante (“Da un anno e mezzo, però. Prima eravamo al buio”, ndr), ma quello che più colpisce è il generale stato di incuria, con l’erba che appare molto alta e che spesso è stata causa di incidenti stradali. “Ci sono molti ratti in questa zona -aggiungono-, oltre a numerosi cani randagi, specie nelle vicinanze di Maglie. Ma un vero e proprio spreco di denaro pubblico sono i due edifici costruiti anni fa che dovevano servire rispettivamente da mensa aziendale e asilo nido per i figli dei dipendenti delle imprese. Strutture mai utilizzate -concludono- e ormai in degrado”.