BOOM DI PRESENZE PER I PONTI DEL 25 APRILE E 1° MAGGIO
È un vero e proprio assalto alle spiagge del Salento, complici le alte temperature e il bel tempo dei giorni scorsi. E i turisti non si sono fatti attendere
Dopo un primavera che faticava a decollare e che ha costretto a rimandare fino alla fine di aprile il cambio dell’armadio, finalmente il caldo è esploso, facendoci il regalo di presentarsi proprio a cavallo dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio. Infradito, pantaloncini, occhiali da sole e per i più temerari persino il costume da bagno. Un fine settimana lungo e soleggiato, quello appena trascorso, con temperature che hanno sfiorato i 30 gradi e che, a parte un breve intervallo piovoso, hanno consentito ad residenti e turisti di prendere d’assalto le spiagge, per gustarsi un breve anticipo della ormai imminente stagione estiva. Tantissimi anche gli stranieri che si sono riversati nella regione, per sfuggire alle temperature ben più gelide delle loro latitudini.
Secondo i dati di febbraio 2013 dell’Osservatorio sul Turismo della Regione Puglia nel 2012 il settore turistico nella nostra regione ha retto bene nonostante l’inevitabile contrazione della domanda determinata dalla crisi. Il calo regionale è stato appena un – 0,89% e delle presenze del -2,03% contro un dato nazionale ben più significativo: -6,2% gli arrivi, -7,1% le presenze. Oltre 3,2 milioni gli arrivi e 13 milioni di presenze complessive in un anno, con il 70 % delle presenze e quasi il 60% degli arrivi in Puglia concentrati nelle province di Lecce e Foggia.
Un dato significativo che strizza l’occhio al talento naturale della regione per l’accoglienza: e i numeri ci sono tutti, con un’offerta sempre più diversificata, che ultimamente tende a declinarsi sempre più nella formula vincente del pacchetto vacanza “anti-crisi”, dove il prezzo è trasparente sin dal principio. Le alternative vanno dal turismo religioso a quello eno-gastronomico, dal circuito del divertimento giovanile al turismo congressuale.
Innovazioni imprenditoriali ed esplorazione di nuove nicchie di mercato, dunque, per la valorizzazione di un territorio che mai come nella bella stagione diventa facilmente monetizzabile. Ma che corre anche il rischio di attirare speculazioni e abusi. Un problema annoso, che contribuisce ad aggravare lo stato di salute delle coste salentine, consumate già dal ben noto problema dell’erosione costiera. Ne sono un esempio le vicende di Porto Cesareo, balzate a onor di cronaca proprio in questi giorni: “Conchiglia Azzurra”, “Bahia del Sol”, “Riva degli angeli”, “Punta Grossa” sono solo alcune delle strutture poste sotto sigilli per l’ipotesi di abusivismo edilizio. In attesa che le autorità competenti facciano chiarezza.
Valentina Zammarano