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Perrone: “Ora la lotta contro l’Imu”

Con il suo 64,30% di preferenze Paolo Perrone ha ottenuto una vittoria schiacciante, al di là di ogni più rosea previsione, ed è stato riconfermato primo cittadino di Lecce. E tra le questioni da affrontare in primis vi è la nuova imposta sugli immobili, contro la quale il neo sindaco e la sua squadra sono pronti a dare battaglia 
 
La vittoria di Perrone è stata un vero e proprio trionfo. I dati definitivi parlano chiaro, più di ogni altro commento. Il suo 64,30%, contro il 25,84% di Loredana Capone corrisponde ad un’impresa, sua e dello suo staff. Probabilmente, nessuno si sarebbe aspettato un’affermazione così schiacciante, nemmeno il più inguaribile degli ottimisti, soprattutto guardando al dato nazionale che ha visto il Pdl subire una forte emorragia di voti. 
Loredana Capone ha lottato, e questo gli va riconosciuto. Ma questa sconfitta l’ha lasciata esterrefatta. E non potrebbe essere altrimenti, visto che lei stessa faceva professione di ottimismo sull’onda di alcuni sondaggi, mostrati in pubblico ed in privato, che la vedevano vincitrice con circa nove punti di vantaggio, ad inizio della campagna elettorale. Le turbolenze all’interno del suo schieramento, poi, l’hanno penalizzata oltremodo. D’altronde era arcinota la diffidenza reciproca che la divide tuttora da Carlo Salvemini. 
Tornando a Perrone, la sua campagna è stata un “diesel”. All’inizio ha pensato a schivare il fuoco di fila avversario, poi ha cambiato strategia. Ha difeso strenuamente i risultati ottenuti dalla sua Giunta, ha ammesso candidamente gli errori commessi, ma soprattutto ha martellato la sua avversaria su quanto fatto e non fatto come vice presidente della Regione. Ha cavalcato l’onda popolare, annunciando una dura lotta sull’Imu, ritenuta “una imposta sbagliata ed iniqua”, oltre che penalizzante per il Comune di Lecce e per la cittadinanza, in quanto la “vecchia Ici era molto bassa, ed il differenziale andrà solo nelle casse dello Stato”. 
Ma non è stata solo la vittoria di Perrone. È stata la vittoria dell’intero centrodestra. Come dimenticare l’apporto di Raffaele Fitto, vero artefice del ricongiungimento con Io Sud di Adriana Poli Bortone? Per non parlare dell’unità d’intenti creatasi tra i sostenitori di Mantovano e quelli dello stesso Fitto. Anche l’apporto di Paolo Pagliaro ha inciso non poco. Le primarie che lo hanno visto protagonista, sono state un successo ed è indubbio che abbiano scatenato una forte mobilitazione del popolo del Centrodestra, nonostante la forte astensione. 
 

La parola al sindaco

 
 
Una campagna elettorale lunga e difficile. Poi i primi risultati nel pomeriggio di lunedì scorso non hanno lasciato spazio a dubbi e in serata è esplosa la  festa con conseguente bagno di folla presso il proprio comitato elettorale. Smaltita la “sbornia”, per Paolo Perrone è già tempo di pensare al lavoro che aspetta lui e la sua nuova squadra.
I punti di stacco tra lei e Loredana Capone sono quasi 40. Come giudica questa vittoria?
È stata una vittoria importante. Che l’aria fosse buona lo avevamo capito dalle primarie, che si potesse vincere già al primo turno lo abbiamo pensato nel corso di tutta la campagna elettorale. Ma è chiaro che questo risultato così eclatante fa di Lecce la città in cui in Italia il centrodestra ha ottenuto il risultato migliore.
Quali sono gli argomenti che hanno convinto gli elettori ad optare per la sua riconferma?
La gente ha compreso il nostro rigore e la serietà con cui abbiamo affrontato i problemi: mettendoci la faccia, compiendo scelte impopolari e dolorose. Dall’altra parte, invece, c’è stata un’opposizione che ci ha sempre contrastato in modo assolutamente preconcetto, senza entrare nel merito delle questioni. Non l’abbiamo avuta accanto nemmeno quando si trattava di difendere gli interessi dell’Amministrazione comunale. 
Loredana Capone aprì la propria campagna elettorale in pompa magna, sfoderando un sondaggio che vedeva lei in netto svantaggio. Ha mai temuto di perdere? 
La Capone ha cercato di dipingere la città in maniera distorta, non vera. Non abbiamo mai temuto di perdere. Mai. Sapevamo che quei dati non corrispondevano alla realtà. I nostri sondaggi davano indicazioni diverse. Certo, sapevamo fosse una competizione complicata, sapevamo che il centrosinistra avrebbe messo in campo tutta la sua forza di persuasione. Non dimentichiamo che gestiscono la Regione -quindi la sanità- e questo li ha avvantaggiati nel compilare le liste.
Come avete contrastato questo “potere”? 
Per noi è stato facile. Siamo a Lecce ed abbiamo parlato con la gente. E lo abbiamo fatto per cinque anni. Mentre dall’altra parte si sono rivolti agli elettori solo in campagna elettorale, per cui le loro parole sono risultate meno credibili delle nostre, assolutamente. 
Lei ha spesso criticato la Regione. L’operato della sua avversaria, come vicepresidente, l’ha favorita? 
L’operato alla Regione di Loredana Capone non mi ha favorito. Vorrei fosse chiaro un concetto: i leccesi hanno scelto, e lo hanno fatto confrontando due modelli di governo. 
Da quali provvedimenti saranno caratterizzati i primi cento giorni del suo secondo mandato? 
Certamente la battaglia sull’Imu, senza dubbio. È una tassa troppo penalizzante per il comune di Lecce, ancor più che in altri comuni. I cittadini leccesi pagheranno nella stessa misura degli altri comuni italiani, ma nelle nostre casse rimarrà molto meno, visto che il differenziale rispetto alla vecchia Ici -che da noi era molto bassa- verrà incamerato dallo Stato per intero. È un qualcosa che non ci sta bene. È intollerabile, almeno per come io concepisco la politica.
Se questa battaglia dovesse vederla vincitore, come impiegherebbe le risorse che si verrebbero a creare?
Voglio abbassare le tasse. L’ho detto mille volte durante la campagna elettorale. I cittadini sono stanchi di pagare. Abbassando le tasse, poi, sosterremmo il consumo e quindi la crescita e lo sviluppo. 
Il centrodestra ha perso un po’ dappertutto, ma quello leccese è un dato in controtendenza. Questa vittoria così rilevante apre nuovi scenari per quanto riguarda le prossime elezioni regionali? 
Io devo occuparmi di Lecce. Come ho detto prima, mi sento debitore nei confronti dei miei concittadini. C’è tanto da fare, ne sono consapevole. Certo, quello di Lecce è un dato in controtendenza che dovrebbe far riflettere. Per le Regionali c’è ancora tempo ma, ripeto, i cittadini hanno scelto tra due modelli di governo: quello della Regione, quindi del centrosinistra, e quello del Comune di Lecce, quindi del centrodestra. 
Le elezioni regionali sono lontane. Ci dica almeno se è ottimista. 
Sono sempre ottimista. E il modo in cui ho affrontato questa tornata elettorale lo dimostra.
Ha già pensato alla composizione della prossima Giunta? Sono cinque gli assessori non riconfermati. 
Lasciatemi godere di questa vittoria. Alla Giunta comincerò a pensare tra pochi giorni. Non è un argomento che mi preoccupa più di tanto. Ringrazio nuovamente tutti coloro che continuano a credere nel sottoscritto e nella buona politica. Ho un debito nei confronti dei leccesi e voglio onorarlo. 
 
Francesco Covella