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Musarò: “Il mio mandato? Un’esperienza entusiasmante, ma dolorosa”

Dopo tre anni di vita amministrativa travagliata, l’ex primo cittadino ha constatato “quanto tempo si è perso in chiacchiere inutili e senza fondamento nei teatrini della politica” 
 
L’ex sindaco Antonio Musarò prende atto con rammarico dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale al termine di un’esperienza ricca e dolorosa al tempo stesso. “Mi sono confrontato con la mia città -spiega ai suoi concittadini-, con i suoi bisogni, le sue urgenze ma anche le sue grandi potenzialità, che mi ha permesso di stare a contatto con la mia gente e di dare e ricevere in uno scambio continuo. Ma è stata anche dolorosa, perché ho potuto constatare io, uomo del fare, quanto tempo si perda in chiacchiere inutili e senza fondamento nei teatrini della politica, e ho potuto constatare, io, innamorato della lealtà, della trasparenza, della sincerità e della correttezza nei rapporti, quante grettezza, meschinità e basso calcolo governino invece le azioni di certi personaggi della nostra scena politica”.
L’ex primo cittadino attacca aspramente chi manovra dall’esterno i consiglieri comunali, veri e propri “burattini arroganti”. “La nostra città -continua Musarò- merita moltissimo ed ha tanto da offrire, a patto che si ritrovi l’entusiasmo e la voglia di uscire da certe perverse logiche di piccola bottega e dal bieco cinismo che muove certi approfittatori. Io credevo di riuscire a trovare la forza di oppormi a queste logiche assurde e deleterie, e in effetti l’ho fatto. Ho lottato per tutto il tempo del mio mandato fino a quando la mia politica del fare non è stata interrotta dalla politica delle chiacchiere, la mia concretezza e dedizione al bene collettivo spezzate e mandate a casa dall’interesse di pochi”. 
Musarò, poi, di fronte a questo fosco quadro si sfoga e si rammarica per non aver aver potuto portare a termine i tanti impegni presi. “Forse, se un limite c’è stato, è stato quello di non aver saputo comunicare efficacemente tutto quello che si stava progettando e realizzando. A chi ha tacciato la mia Amministrazione di immobilismo vorrei ricordare solo quello che è stato fatto nell’ambito dei servizi sociali, l’impegno profuso per il porto di Tricase, per migliorare la sicurezza e la viabilità, il centro storico, le scuole, i cimiteri, per dare un nuovo volto alla città di Tricase. Vorrei ricordare ancora l’adozione del Pug, l’avviamento con successo della raccolta differenziata ed estensione alle marine e case sparse (siamo tra i primi Comuni più virtuosi della Regione Puglia) e tutta la progettualità messa in campo per dare alla città un futuro di sviluppo economico, sociale e culturale, riservandomi comunque di approfondire questi argomenti in altra sede”.
L’ex sindaco evidenzia ancora che il tutto è stato fatto con sacrifici e in tempi brevi nonostante  la pesantissima condizione economico-finanziaria ereditata dall’Amministrazione precedente. “Voglio citare  l’enorme mole di contenziosi nella quale siamo stati impantanati fino a pochi giorni fa. Se ho dimostrato pervicacia e, forse, ostinazione nel continuare l’esperienza politica nonostante le evidenti difficoltà, non è per attaccamento alla poltrona, tutti sanno quanto io sia lontano da ogni tipo di interesse e di bramosia di potere, ma solo per portare a termine quanto mi ero prefissato.  Tutti sanno che io non ho mai cercato nessuna ribalta politica provinciale o nazionale, e che la mia situazione personale e professionale, grazie ai sacrifici di una vita di lavoro, mi avrebbe permesso di adagiarmi sul mio status quo. Un sogno -conclude Musarò- arenato nelle secche della politica politicante, dell’invidia, del pressappochismo e del livore. Voglio per questo chiedere scusa, ma al tempo stesso ringraziare, tutti i miei concittadini che, dopo avermi eletto con larghissimo suffragio, mai mi hanno fatto mancare il loro sostegno”. 
 
Giovanni Nuzzo