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L’oro rosso del Salento

Tutela delle colture tipiche della nostra terra senza ricorrere a fitofarmaci e fertilizzanti chimici, lotta al caporalato e creazione di opportunità di lavoro per i giovani: questi gli obiettivi  del progetto che le associazioni Salento Km0, Diritti a Sud e Arci Club Gallery stanno portando avanti insieme alla Casa delle Agriculture “Tullia e Gino” di Castiglione d’Otranto, nel cui vivaio della biodiversità sono coltivate tutte le 17 specie originali di pomodori salentini 

 

Da ornamento a elemento base della dieta mediterranea, fino ad uno strumento di riscatto. È questa la particolare evoluzione del pomodoro, protagonista lo scorso 11 giugno presso la Casa delle Agriculture “Tullia e Gino” di Castiglione d’Otranto (frazione di Andrano), laboratorio nato nel 2011 che ha reintrodotto la coltivazione di varietà orticole a rischio scomparsa attraverso metodi totalmente naturali, cercando di usare sempre meno acqua (visto che la nostra falda sotterranea si sta sempre più salinizzando) e abolendo fitofarmaci e fertilizzanti chimici; una realtà che si è distinta per aver consegnato al Presidente della Repubblica (la prima in Italia) una petizione contro l’abuso della chimica in agricoltura, che ha creato un parco per la piantumazione di alberi da frutto oggi diventati rari e che promuove la biodiversità attraverso una serie di eventi, tra cui spicca la “Notte Verde”, evento in programma a fine agosto a Castiglione da cinque anni a questa parte. 

E tra questi appuntamenti rientra proprio l’incontro dello scorso sabato, intitolato “Il riscatto del pomodoro”, ortaggio di cui la Casa delle Agriculture custodisce nel proprio orto ben 17 varietà, tutte originarie della Provincia di Lecce. 

Oltre che come alimento, però, l’iniziativa ha messo in evidenza la funzione di riscatto sociale svolta dal pomodoro, come strumento di lotta al caporalato o con il quale riconquistare il senso di un’agricoltura diversa e più sostenibile. Due strade che sono state già intraprese da tre associazioni rappresentate da tre giovani donne che vedono nell’agricoltura naturale una strada virtuosa per la crescita economica, sociale e culturale e che hanno raccontato la loro esperienza:Francesca Casaluci (Salento Km0 di Galatina), Roberta Bruno (progetto Karadrà di Arci Club Gallery di Aradeo) e Rosa Vaglio (Diritti a Sud di Nardò). 

Ma l’attività della Casa delle Agriculture non si ferma qui; nell’immediato futuro sono previsti altri due appuntamenti a tema: “Zona non avvelenata”, in programma giovedì 23 giugno, con Isde Italia e Centro Servizi Volontariato Salento; “Il pane e le rose”, sabato 9 luglio, alla presenza del poeta “paesologo” Franco Arminio. 

 

Dal “Seccagno” al “Sanguigno d’estate”: ecco le 17 varietà autoctone di pomodori 

 

Il pomodoro è una delle colture principali della “Casa delle Agriculture Tullio e Gino”, tanto è vero che nel loro vivaio ne sono conservate ben 17 varietà, tutte originali salentine. Queste le diverse tipologie di pomodoro coltivate nella struttura agricola di Castiglione: Regina Torre Guaceto, Regina Montalbano, Fiaschetto Quintino, Pomodoro leccese Roberto Polo, Pomodoro Leverano,  Serbo Roberto Polo, Seccagno, Invernale Martano, Invernale Aradeo, Chiatto Aradeo, Giallo con pizzo invernale Carpignano, Rosso col pizzo, Tondo leccese estivo, Manduria Estate, Sanguigno d’estate, Neviano Estate, Datterino Galatina, Racalino.

Un numero molto elevato che non si esclude possa ancora crescere e che è a disposizione di tutti: di tutte le varietà di pomodori coltivati, infatti, è possibile richiedere le piantine. 

 

Alessandro Chizzini