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“Liberate piazza Pisanelli”

Da otto mesi il cuore della città è occupato da due gazebo degli operai del gruppo Adelchi, che protestano contro il licenziamento

 
Operatori commerciali e cittadini, con una lettera indirizzata al sindaco Antonio Musarò, sollecitano un intervento con i rappresentati degli operai per cercare di trovare una soluzione circa la collocazione di una tenda ubicata in piazza. “I sottoscritti titolari dei pubblici esercizi, nonché i residenti prospicienti piazza Pisanelli -si legge nella missiva indirizzata, oltre al primo cittadino, anche all’assessore delle attività produttive e alla cultura e spettacolo del Comune- intendono rendere gli amministratori partecipi delle difficoltà che attraversano e dei disagi che soffrono a causa della esaurita funzione originaria del luogo in cui operano. A nessuno sfugge, e tanto meno ad attenti e solleciti reggitori della res pubblica come le SS.LL, che piazza Pisanelli non è più il salotto all’aperto dei tricasini, i quali nelle prime timide serate primaverili indugiavano piacevolmente in questo luogo per conservare e trascorrere rilassanti ed amene ore con le loro famiglie, i bambini, e gli amici”.
I firmatari constatano poi che la storica piazza della città non è più l’agorà riconosciuta da tutti come luogo di dibattito politico in occasione di tornate elettorali. “Anche questi appuntamenti divenivano delle opportunità -continua la lettera- per gli esercenti al fine di compensare i periodi difficili con i proventi derivanti dal gran numero di persone che la sera confluivano in piazza Pisanelli per assistere ai comizi. La campagna appena trascorsa non ha neppure lambito i confini della piazza che è rimasta deserta anche quando migliaia di persone erano presenti a Tricase per partecipare alle manifestazioni dei partiti in competizione”. 
Ma cittadini e turisti contestano anche che su alcuni striscioni vi è scritto “centrali a biomasse, l’interesse dei potenti” e “Palestina libera”, frasi che non hanno nulla a che vedere con la causa dei lavoratori. “Pur nelle loro legittime e condivise istanze -concludono- per la tutela del posto di lavoro ed il sostentamento delle loro famiglie , occupano uno spazio centrale della piazza che i sottoscritti chiedono che ritorni ad essere quel luogo incantato, senza con ciò far venire meno la necessaria visibilità del presidio operaio”.
 
Giovanni Nuzzo