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Analisi su latte, carni e foraggi: la prova del nove per le diossine

Fra qualche settimana si potrà capire se le emissioni dalla Consal ci sono effettivamente state e in quale portata, grazie ai monitoraggi avviati dalla Asl sugli allevamenti della zona 
 
Sono stati passati al setaccio tutti gli allevamenti che ricadono nel raggio di 10 km intorno alla Consal. Bovini, ovini, caprini. Il Servizio veterinario del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce è lì che è andato a guardare, per capire se è sostenibile l’accusa di inquinamento ai danni della fonderia che produce alluminio. Le diossine, infatti, non sono lavabili, non si disperdono col passare degli anni, possono essere rilevate con opportune analisi. E potrebbe essere proprio questa la prova del nove per comprendere se l’allarme è giustificabile oppure no, se qualcosa è cambiata oppure no. 
Solo in un’altra occasione, hanno confermano dalla Asl, la Consal è stata sottoposta a controlli. Era il 2009, nel pieno della tempesta giudiziaria che si era abbattuta sulla Copersalento di Maglie. I responsi furono buoni, tutto in regola, allora. Un metro di confronto, dunque, c’è. E questa è una fortuna. Arriveranno non prima di qualche settimana, infatti, i dati dei nuovi monitoraggi avviati in via precauzionale sulle matrici alimentari di origine animale in più comuni. I prelievi sono stati effettuati sui terreni, ma anche sugli allevamenti, con campioni di latte, carni macellate e foraggi nelle aziende agricole della zona. In contemporanea, sono partiti anche i controlli serrati e congiunti tra Provincia di Lecce, Arpa e Asl sulle emissioni dallo stabilimento, anche ai fini del rilascio da parte della Regione Puglia dell’Aia, l’autorizzazione necessaria per poter proseguire nel ciclo produttivo. Per il momento, è stato accertato che il nuovo impianto è stato installato in modo conforme al progetto approvato da Palazzo dei Celestini ed è stato accordato che rimarrà a regime per un limite temporale che consenta il monitoraggio dei fumi.