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Alcune considerazioni sul Consiglio comunale di Poggiardo del 20 ottobre

Il sindaco Astore ha comunicato all’assemblea la nuova Giunta ed ha tracciato le nuove linee programmatiche di fine mandato grazie alle quale i due prota-antagonisti si sono ri.ri.riunificati (forse manca un ‘ri’). Ma smontiamo subito la favola di un accordo, chiamiamolo pure super-inciucio, cercando di capire perché ciò che è successo è inspiegabile sotto l’aspetto democratico, politico, amministrativo e storico.
Democratico: c’è una maggioranza che non è quella uscita dalle urne elettorali che è stata imposta e, se è vero che l’elettore  è sovrano  e legittima chi deve governare, il passaggio successivo, la considerazione successiva, che in democrazia va fatta, è che questo Consiglio governerà in maniera illegittima proprio perché non rispetta la volontà dell’elettore.
Politico: c’è un centrosinistra che è palesemente andato in soccorso di una maggioranza di centrodestra alla vigilia delle elezioni regionali.
Amministrativo: c’è da essere scettici perché ciò che non si è fatto in tre anni e mezzo non lo si farà in un anno e mezzo (me la auguro come cittadino!); perché è un programma vario quanto vuoto (sono più le cose da attivare che quelle da realizzare e la differenza è sostanziale); perché c’è da scommettere sulla durata della tenuta politico-amministrativa di questa maggioranza.
Storico: da vent’anni la storia politica dei protagonisti ci ha dimostrato che queste “amorevoli, elettorali, programmatiche” fiducie durano il tempo occorrente per preparare delle altrettante “ostili, postelettorali, riprogrammatiche” controsfiducie.
È insostenibile che, dopo aver diviso i concittadini con programmi, politica, corte dei conti, incompatibilità (sino ai tre gradi di giudizio più il Tar) ecc., si dica agli stessi: adesso “tutto ciò è per il vostro bene”. Come conciliare poi le posizioni tanto diverse sugli impianti di biostabilizzazione? Lo si potrà fare sul piano retorico ma non su quello pratico. Ed a questo proposito si pensi piuttosto al rilascio dell’agibilità dell’edificio delle scuole elementari o a alla riunificazione delle due case comunali. Per tutte queste considerazioni ho consegnato il mio certificato elettorale al sindaco, non per offenderlo nella sua rappresentanza istituzionale, ma per stimolarlo a porre più attenzione al rispetto delle volontà e delle esigenze dell’elettore.
Cambiano le maggioranze, cambiano gli assessori ma una cosa sono certo resterà costante: la puzza.

 

Massimo Gravante
Consigliere comunale indipendente di opposizione