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Sequestrato il canile municipale

Troppe le violazioni riscontrate dai carabinieri: scarsa igiene, intonaco staccato dai muri, cancelli privi di manutenzione straordinaria che avrebbero potuto provocare ferite ai cani ospitati e agli operatori

 

Durante una serie di controlli a largo raggio, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati riguardanti i maltrattamenti sugli animali, i militari delle stazioni di Galatina, in collaborazione con l’Asl (sezione veterinaria) di Galatina, hanno riscontrato delle anomalie al canile municipale ubicato all’interno dei locali dell’ex mattatoio, effettuando un sequestro amministrativo. Di mira sono stati presi anche due negozi di animali in città. Tra le carenze riscontrate dai militari dell’Arma sono evidenti le condizioni strutturali di alcuni locali non idonei e scarsa igiene generale dei locali utilizzati per ospitare gli animali.
La struttura comunale è stata posta a sequestro sanitario poiché i box dove vivevano i cani si presentavano in evidente stato di incuria strutturale (intonaco staccato dai muri, parti prive di piastrelle, cancelli privi di manutenzione straordinaria che avrebbero potuto provocare ferite ai cani), parti di alcuni locali si presentavano pericolanti e con infiltrazioni d’acqua dal soffitto, la presenza di attrezzature e strumenti connessi alla vecchia attività di mattatoio ed inoltre mancano, per tutti i locali, i canali di scolo. Secondo la dottoressa Maria Rosaria Pascali, commissario Enpa della sezione di Galatina, questo era un altro sequestro annunciato: “Una struttura che nel corso di questi dieci anni è andata in continuo disfacimento a causa del soprannumero di cani e all’inerzia dell’Amministrazione comunale nel provvedere al suo recupero. A niente sono servite le continue sollecitazioni dell’Enpa a mettere mano agli ambienti o a trovare soluzioni alternative agli accalappiamenti selvaggi di cani non pericolosi né malati, al fine di ridurre la popolazione nei canili”. Secondo l’Ente in quest’ultimo anno, solo quando è stato troppo tardi, gli accalappiamenti sono stati limitati ai casi estremi. “Ma a tutt’oggi -sottolinea la Pascali-, nonostante sia diventato obbligo di legge, non è stata effettuata nessuna campagna di sterilizzazione dei randagi, che è addirittura gratuita e a carico della Asl”.
Tornando alle deficienze strutturali del canile sanitario, l’ultima diffida dell’Enpa all’Ufficio Lavori Pubblici per inviare una ditta per effettuare lavori urgenti di manutenzione straordinaria era avvenuta proprio la mattina dell’ispezione con una telefonata della De Pascali al dirigente del Servizio. A rischio di ferimento non sono solo gli animali ospiti ma anche gli stessi volontari dell’Enpa, costretti ogni giorno a rappezzare reti, a non cadere nelle fosse e a non tagliarsi o rompersi la testa con cancelli pericolanti. Ma la risposta è stata quella di sempre: “Non ci sono soldi per i cani!”. D’altra parte l’Associazione vive con un contributo ridotto ai minimi termini: 15mila euro al mese per oltre 500 cani omnicomprensivo di spese di personale, mantenimento, cura e spese sanitarie, manutenzione ordinaria delle strutture. E nonostante questo si accolla le spese di sterilizzazione dei randagi e dei cani presenti nei canili, che dovrebbero essere a cura degli enti preposti. L’auspicio dell’Enpa è che il commissario prefettizio Alberto Capuano, a seguito degli ultimi avvenimenti, prenda in mano la situazione e verifichi assieme  ai tecnici il da farsi, con il coinvolgimento dell’Enpa che aveva già prospettato un progetto di investimento e recupero di queste strutture, un tempo fiore all’occhiello del Comune di Galatina, vantate in tutta la Puglia sia per gli impianti sia per la gestione.

 

Paolo Antonio Franza