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Adelchi: dissequestrati i beni, adesso è tempo di mantenere le promesse

Il Tribunale del riesame sblocca i beni personali di Adelchi Sergio e annullano il maxi sequestro della Guardia di Finanza, mentre i 700 operai sono sempre in cassa integrazione 
 
I problemi dopo il licenziamento dei lavoratori non finiscono mai, anzi aumentano. Lo scorso anno i cassintegrati in protesta davanti ai cancelli del calzaturificio segnalarono un carico sospetto di calzature e tutta la merce fu sequestrata nel deposito dalla Guardia di Finanza, col gruppo di operai che occupò l’opificio. Quindici giorni fa sono state rubate 5mila paia di scarpe. Ignoti si sarebbero introdotti all’interno dell’azienda “Sergio‘S”, in agro di Specchia facendo razzia. Un furto del valore di oltre 80mila euro, non coperto da assicurazione. Poi il sequestro di ville al mare e immobili vari al termine di un controllo delle Fiamme Gialle. Infine, qualche giorno fa la “buona” notizia del ritorno nelle tasche del titolare del calzaturificio Adelchi delle quote societarie per la presunta truffa nei confronti dell’Inps per un valore complessivo di 24 milioni di euro.
I giudici del riesame, dissequestrando così gli immobili, dando una boccata di ossigeno all’azienda in crisi e ai cassintegrati che ora sperano nelle trattative in corso. Ha prevalso  la linea difensiva degli avvocati difensori della famiglia Sergio e di altri funzionari coinvolti nell’indagine, i legali Giulio De Simone, Amerigo Barba, Giuseppe Russo e Stefano Luna. A giorni si sapranno le motivazioni che hanno indotto i togati a revocare i sigilli apposti dai finanzieri del Comando provinciale di Lecce 
L’atto di sequestro era stato notificato il 16 marzo scorso su una presunta truffa di Adelchi Sergio, il fondatore dell’azienda, e dei figli, Sergio Adelchi Sergio e Cinzia Sergio, nonché degli amministratori Ippazio Prete ed Eugenio Scarnera. L’indagine era iniziata nel 2007 su segnalazione dell’Inps, 787 dipendenti messi in mobilità da La Nuova Adelchi Spa e 188 lavoratori provenienti dal Calzaturificio Adelchi srl, sarebbero stati riassorbiti da altre società calzaturiere del settore, beneficiando, in questo modo, di ingenti sgravi fiscali. È certo che a 28 strutture immobiliari,  per un valore di 16 milioni di euro, e le quote di 9 società collegate al gruppo, per altri 8 milioni di euro, sono ormai stati tolti i sigilli. 
Anche sul fronte dei lavoratori cassintegrati, pare che si sia aperto uno spiraglio perchè “l’azienda non si sottragga alle incombenze e che a breve darà corso agli adempimenti amministrativi”.  Chi è ancora è diffidente che il gruppo Adelchi venga incontro ai lavoratori, pare che sia  il comitato “Michele Frascaro”, che esprime totale insoddisfazione rispetto all’operato di tutte le parti convenute all’incontro. “Abbiamo assistito all’ennesima farsa tragicomica”, sostiene qualcuno del gruppo. I cassintegrati temono infatti, che si tratti della solita strategia dilatoria per prendere tempo, poiché al vertice della Provincia,  nessun titolare dell’azienda era presente al tavolo tecnico-politico. Puntuali invece si sono presentati i rappresentanti delle varie organizzazioni sindacali autonome Cisal e Filtac e alcuni lavoratori. L’Amministrazione provinciale era rappresentata  dal funzionario Carlo Frisullo, delegato dall’Assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Ernesto Toma. E in quell’occasione i lavoratori hanno contestato la latitanza dei titolari dell’azienda calzaturiera di Tricase. 
 
Giovanni Nuzzo