Si stima siano 30mila i pugliesi che avranno a breve a che fare con la nuova influenza A. E mentre gli Enti locali studiano le contromosse per combattere il virus, stabilendo le priorità per le vaccinazioni, si intensifica la campagna informativa per una corretta profilassi. “Nel Salento il virus è sotto controllo -rassicura il dottor Alberto Fedele, responsabile della gestione operativa delle vaccinazioni in Provincia di Lecce- ma è la psicosi a fare più danni”
Dottor Fedele, qual è la situazione in provincia di Lecce?
Al momento, come nel resto d’Italia, si registra un incremento dei casi, soprattutto nei bambini e negli adolescenti, nessuno dei quali ha presentato complicanze di particolare rilievo. La diffusione della forma influenzale non sembra comunque uniforme in tutta la provincia ma a macchia di leopardo, ovvero in alcuni giorni si registrano più casi in alcuni territori comunali mentre nei seguenti l’andamento si attenua e si accentua in altri ambiti territoriali.
Ci sono delle contromisure che avete adottato o avete in programma di adottare per il futuro?
Le sole misure efficaci in questa fase sono quelle di carattere igienico-comportamentale, già diffuse da tutti i mezzi d’informazione (lavarsi spesso le mani, aerare frequentemente gli ambienti di vita, rimanere a casa se sopraggiungono sintomi di tipo influenzale, coprirsi la bocca con fazzoletti monouso quando si starnutisce o si tossisce e buttar via subito i fazzoletti), e praticare la vaccinazione se si appartiene ad una categoria a rischio. A queste si affiancano le misure di carattere organizzativo per assicurare adeguata assistenza sanitaria alla popolazione.
C’è nel Salento una “psicosi” o un’emergenza sull’influenza H1N1?
Più che una psicosi si avverte una certa confusione generata da notizie apparentemente contrastanti che generano una sorta di diffidenza nell’informazione “ufficiale”. Sicuramente c’è un difetto della comunicazione che andrebbe meglio curata attraverso una trasparente informazione che, senza nascondere nulla, spieghi alla gente ciò che si conosce, ciò che si sta facendo per mitigare la pandemia e ciò che in realtà non si può prevedere. Credo che la paura della psicosi possa fare più danni. In realtà nel Salento non vi è ancora un’emergenza in quanto la sintomatologia della forma influenzale è mite ed il sistema sanitario, con i medici di medicina generale e pediatri di famiglia in prima linea, sta affrontando in maniera più che adeguata la situazione. In altri Paesi europei ciò non è avvenuto.
Quanti sono i vaccini destinati alla nostra provincia e quanti ce ne sono già in magazzino?
Complessivamente i vaccini destinati alla provincia di Lecce saranno circa 200mila dosi. Allo stato attuale ne sono arrivati 18mila. Gli altri verranno forniti in maniera scaglionata con consegne settimanali.
Quali sono le indicazioni che avete impartito ai medici di base?
I medici di base insieme ai pediatri, come sempre, sono gli attori principali. La loro opera è essenziale in questa fase e per tutta la durata del periodo pandemico. Sono i primi interlocutori dei pazienti ed il loro impegno consente di non sovraccaricare inutilmente gli operatori sanitari degli ospedali che così possono meglio dedicarsi ad assistere i casi complicati che necessitano di cure particolari in ambiente protetto e dotato di attrezzature. Inoltre, il loro ruolo è fondamentale per promuovere correttamente le misure di prevenzione e tra queste la vaccinazione che, per i gruppi a rischio, rappresenta per la prima volta nella storia l’unica arma disponibile per impedire che la pandemia si trasformi in un rischio reale.
Daniele Greco