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Categorie di soggetti a rischio

Così come disposto dal ministero della salute, nella prima fase saranno sottoposti a vaccino i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i dipartimenti emergenza e accettazione (compreso 118 e volontariato connesso); il personale in servizio presso le strutture ospedaliere e le case di cura, i farmacisti; le donne al secondo/terzo trimestre di gravidanza; i bambini tra i 6 mesi e i 17 anni con patologie croniche, nonché i bambini tra 6 e 24 mesi nati pretermine e gli adulti di età inferiore ai 65 anni con patologie croniche. Successivamente saranno vaccinati i donatori di sangue; gli operatori della pubblica sicurezza e della protezione civile, gli addetti ai trasporti pubblici, i controllori del traffico aereo, gli insegnanti, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e degli uffici postali.
Le patologie considerate a rischio che fanno scattare il diritto alla vaccinazione per chiunque abbia meno di 65 anni sono le malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e Bpco; le gravi malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; il diabete mellito e altre malattie metaboliche; gravi epatopatie e cirrosi epatica; le malattie renali con insufficienza renale; le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; le neoplasie; le malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; l’immunosoppressione indotta da farmaci o da Hiv; le malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; le malattie neuromuscolari e l’obesità con indice di massa corporea (Bmi) superiore a 30.