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Una petizione per salvare la “collina dei Fanciulli e delle Ninfe”

Ancora senza soluzione la vicenda riguardante il parco eolico da realizzarsi presso la serra di Giuggianello, tra attese di autorizzazioni ministeriali e appelli per la difesa del paesaggio 
 
La visita di Nichi Vendola dello scorso 23 settembre a Giuggianello, in occasione della quale lo stesso presidente regionale ha ricevuto la chiave simbolica dell’Anpci, è stata anche l’occasione per ritornare sul discusso progetto di realizzazione di un parco eolico presso la serra di San Giovanni (conosciuta anche come la “collina dei Fanciulli e delle Ninfe”), appartenente proprio al più piccolo comune salentino. 
Ai microfoni dell’emittente televisiva TeleRama, il sindaco Giuseppe Pesino ha affermato che “già da tempo la Wind Service si è resa disponibile a togliere le due torri eoliche che il progetto prevede vengano erette nelle immediate vicinanze della Grotta di San Giovanni e dei Massi della Vecchia. Al momento, però, siamo ancora in attesa della sentenza del Consiglio di Stato”. Lo stesso Vendola ha poi dichiarato all’emittente salentina che “la Regione non può assolutamente ritirare alcuna autorizzazione, in quanto è in attesa che il Ministero per i Beni Culturali autorizzi l’approvazione del piano paesaggistico, l’unico strumento utile con cui porre vincoli e paletti, altrimenti si rischia il Far West”. 
Contro la realizzazione del progetto, si è mossa recentemente l’associazione Italia Nostra con una petizione con la quale chiedere al Presidente della Repubblica di fermare il progetto; è una iniziativa che ha accolto anche la spontanea collaborazione del regista salentino Edoardo Winspeare che non si considera in linea di principio contrario all’eolico, ma “assolutamente contrario al progetto che coinvolge uno dei luoghi più belli del Salento, dove si respira una profonda sacralità donata dai monumenti bizantini e basiliani, dai reperti megalitici, dalla terra rossa e dagli uliveti; insomma una meravigliosa summa del Salento”. 
Accanto a Italia Nostra si è schierato anche il Coordinamento Civico di Maglie per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino, che ha espresso le sue ragioni per voce del loro rappresentante Oreste Caroppo: “La proposta della Wind Service era già stata avanzata dalla vecchia Amministrazione comunale di Giuggianello e ad ogni modo si tratta di un’azione fisiologica; infatti, la relazione di rischio archeologico presentata davanti al Tar proprio dalla Wind Service, su ricorso di Italia Nostra, dimostrò con delle fotografie che la torre eolica prevista vicino alla Grotta di San Giovanni insiste su un villaggio neolitico ricchissimo di reperti, molti dei quali esposti proprio presso il Museo realizzato dal Centro Studi di Cultura Sociale di Giuggianello. D’altronde, la stessa Sovrintendenza aveva intimato al Tar di bloccare i lavori in caso di ritrovamento di nuovi reperti. La torre che dovrebbe essere ubicata presso i Massi della Vecchia cade invece proprio nella zone degli uliveti mitologici legati alla leggenda di Nicandro; con questa loro caratteristica, la loro antichissima età e la particolare conformazione morfologica degli olivi, l’area in questione rientra in pieno nella legge di tutela degli ulivi storici e monumentali della Regione Puglia. Il regolamento regionale n. 34 del 2010, poi, introduce la tutela dei cono visuali, zone ad alta rilevanza paesaggistica; tra questi, il cono della Torre S. Emiliano a sud di Otranto, nel quale ricade proprio l’impianto eolico di Giuggianello”. 
 
Alessandro Chizzini