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Palazzo Carafa sigla un nuovo accordo per via Brenta

Annullato il leasing, trasformato in canone di affitto a partire dal 1° gennaio 2012, con un risparmio per le casse comunali di circa 6 milioni di euro 
 
Il Comune di Lecce è riuscito a risparmiare 5 milioni e 683mila euro, che diventano poco più di 6 milioni se si considerano le spese legali e gli interessi di mora. È questa la novità della settimana, per l’Amministrazione comunale di Paolo Perrone che -in tutta franchezza- ha dichiarato di dormire finalmente sonni tranquilli, dopo la soluzione trovata alla vicenda sicuramente più “ingarbugliata, rognosa e intricata in assoluto”, e cioè la delicata questione dei palazzi di via Brenta. 
Il risultato è quello di un nuovo accordo, siglato tra Comune di Lecce e la società di leasing Selmabipiemme. “Tra i vari aspetti positivi -ha dichiarato il sindaco di Lecce-  c’è la trasformazione del contratto di leasing in un contratto d’affitto della durata di 6 anni, più 6 a partire dal 1° gennaio 2012. Il canone di locazione sarà di 1.460.756 euro più Iva. L’importo coincide con la somma dei canoni di locazione previsti originariamente, allora congruiti dall’Agenzia del Territorio”. L’importo del canone già corrisposto verrà rimborsato integralmente dal Ministero di Grazie e Giustizia e, ancora, “la Selmabipiemme rinuncia a tutti i crediti avanzati nei confronti del Comune di Lecce pari a 5.504.805,77 euro, di cui 4.783.772,16 euro per canoni scaduti e non pagati, 289.293 euro per riaddebito dell’imposta sostitutiva di Registro, 136.315 euro per altri oneri accessori e 295.478 per interessi di mora”. 
Un grande risultato per Paolo Perrone che, fieramente, ha ammesso di aver avuto ragione nel voler perseguire la sua strada e le sue idee, “per la salvezza di questa città, che ha sentito come sua questa vicenda”, ha spiegato in conferenza stampa a Palazzo Carafa. E a chi, nel tempo, ha osteggiato l’azione politico amministrativa del primo cittadino, Perrone ha detto: “Solo alcuni hanno osteggiato questa impresa, ricoprendo la questione di una velatura politica strumentale, ma non è stato un atteggiamento saggio. Qui si è trattato di una transazione che ha visto il Comune di Lecce opporsi a Mediobanca, ecco perché non ho ritenuto corretto il modo col quale alcuni ci hanno remato contro, con l’ansia di sbandierare il vessillo del fallimento del sindaco Perrone. Eppure questa è la strada del risanamento, un risultato straordinario che vedrà però risvolti di natura penale perché, se è vero che il Comune di Lecce non sarà parte civile nei confronti della Selmabipiemme, continuerà ad esserlo nei confronti di altri imputati”. 
Per quanto riguarda gli altri aspetti, vantaggiosi, per Palazzo Carafa, ha aggiunto: “Complessivamente, il vantaggio economico per il Comune di Lecce è per il pregresso di 4 milioni e 783mila euro circa per canoni di leasing non pagati (al netto degli interessi di mora più spese accessorie); 730mila euro di risparmio sul fitto; 200mila euro per i lavori effettuati sugli immobili. Il Comune di Lecce, insomma, è riuscito a risparmiare 5 milioni e 683mila euro, che diventano poco più di 6 milioni se si considerano le spese legali e gli interessi di mora”, ricordando che, “se fosse rimasto in piedi il contratto di leasing, avrebbe impegnato il Comune di Lecce al pagamento di una rata di 3 milioni 200mila euro circa l’anno per vent’anni. Questo contratto -ha concluso- richiedeva inoltre una maxirata finale nel 2026 di 14 milioni di euro, per un esborso complessivo di circa 78 milioni di euro”.  
 
Barbara Politi