Il dottor Giambattista Lobreglio direttore dell’Unità operativa di Medicina di laboratorio, traccia un primo bilancio del virus A H1N1v che ha colpito anche il nostro territorio
Come previsto, nelle ultime settimane la curva epidemica delle sindromi influenzali continua la sua ascesa con un’incidenza, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità aggiornati al 16 gennaio, di 5,82 casi per mille, lievemente superiore a quella osservata in diverse stagioni influenzali precedenti. Il ceppo predominante che sta circolando nell’emisfero Nord anche in questa stagione influenzale è il virus influenzale pandemico A H1N1v (quello di origine suina) che, al contrario dei virus dell’influenza stagionale, può essere responsabile anche di gravi patologie e decessi a carico di soggetti giovani adulti, donne in gravidanza e bambini, in genere già affetti da malattie croniche di base come diabete e patologie cardiocircolatorie o, fortunatamente in misura minore, apparentemente sani.
Per le forme gravi e complicate di sindrome influenzale è indispensabile effettuare una diagnosi eziologica precisa ed accurata, mediante indagini di laboratorio, anche al fine di instaurare l’adeguata terapia specifica con i farmaci antivirali. L’Unità Operativa di Medicina di Laboratorio dell’Azienda Ospedaliera “Card G. Panico” anche quest’anno si è già attrezzata per far fronte a questa emergenza. In accordo alle indicazioni delle Società Scientifiche di Microbiologia e ai Centri Europei ed Americani di controllo delle malattie infettive, sono disponibili sia test immunologici di individuazione dei virus che determinano infezioni dell’apparato respiratorio in vari materiali biologici (tamponi nasali e faringei, escreati bronchiali, ecc) che test molecolari di rilevazione del virus mediante amplificazione di specifiche sequenze geniche, dotati di maggiore sensibilità e migliore accuratezza analitica, specialmente su alcune matrici biologiche. Se appropriatamente utilizzate nell’ambito degli algoritmi assistenziali predisposti per le sindromi influenzali, queste procedure possono contribuire ad effettuare diagnosi più precise e precoci e consentire il trattamento mirato della malattia e, forse, salvare qualche vita umana.
Dottor Giambattista Lobreglio
Unità operativa di Medicina di laboratorio
Ospedale “Card G. Panico” – Tricase