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“La Casa della Salute s’ha da fare a Maglie”

Ancora incertezze sull’ubicazione della Casa della Salute per il sud Salento. L’ennesimo incontro presso la Regione Puglia si è risolto con un nulla di fatto 
 
La Casa della Salute in città resta ancora un grande interrogativo. È imminente intanto la dismissione dei vecchi reparti dell’ospedale “Michela Tamborino”, come previsto dal Piano di Riordino secondo il quale a marzo dovrebbero chiudere i reparti esistenti per implementare, nel futuro, il nosocomio di Scorrano. In questi giorni si è tenuto anche un incontro alla Regione Puglia che ha visto coinvolti sindaci e assessori dei Comuni interessati, cui però non ha preso parte l’assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore. “Nel corso dell’incontro -racconta l’assessore magliese con delega alla Sanità, Salvatore De Rubertis– abbiamo chiesto che, contestualmente alla chiusura dei reparti, ci sia già un primo approccio per istituire la Casa della Salute. Presenteremo a breve un protocollo in cui chiediamo cosa vogliamo, tra cui 10-12 posti letto, il servizio medico, la Tac e la risonanza, e magari anche un servizio dialisi. Non c’è niente di certo ma nel prossimo Consiglio comunale inviteremo l’opposizione a unirsi alle nostre istanze, perché ci auguriamo che una simile materia sia condivisa da tutti”. 
La posizione dell’Amministrazione è puntare a questa nuova idea di assistenza medica. “Abbiamo ribadito costruttivamente come ci sia la necessità di una concertazione -commenta il sindaco Antonio Fitto-, affinché parta davvero qualcosa di diverso. Da sempre stiamo inseguendo l’idea della Casa della Salute, perché vogliamo investire in questo nuovo sistema di sanità in un connubio con quello che sarà l’ospedale di Scorrano: Maglie e Scorrano diventerebbero così un polo importante per l’offerta sanitaria. Sappiamo che Roma non è stata costruita in un solo giorno, ma cerchiamo le dovute rassicurazioni dalle autorità regionali”. Gli amministratori hanno dalla loro anche il Tribunale del Malato: “Le Casa della Salute -chiosa il responsabile Gianfranco Andreano– sono la risposta alla diminuzione dei posti letto in grado di soddisfare le esigenze di individui per cui il ricovero si ritiene inappropriato. Deve essere a Maglie, perché è nata così nel Piano Attuativo Locale”. 
 
(A.Leu.)