La chiusura della discarica di Burgesi dal 30 giugno scorso ha prodotto una nuova paralisi nel sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani. E mentre nel Salento si grida “vittoria”, i cittadini di Conversano ergono barricate
La discarica di Burgesi è chiusa ufficialmente dal 30 giugno, del resto così come era stato stabilito in quella ormai famosa riunione del 7 gennaio scorso in Prefettura, all’indomani di una “settimana di passione” (e di mancata raccolta della spazzatura dalle strade) che aveva messo in ginocchio l’intero Salento. Ad Ugento fanno festa, ma a piangere è quasi la totalità dell’intera provincia. In questi ultimi giorni si sono ripetute le scene dapprima viste a Napoli lo scorso anno, poi ripetute dalle nostre parti sette mesi fa: cassonetti arsi dal fuoco, immondizia di ogni genere abbandonata per le strade. E tanti contrasti di natura politica che salgono forse più degli insopportabili miasmi prodotti dalla stessa “monnezza”.
Il commissario delegato per l’emergenza ai rifiuti di Puglia, il governatore Nichi Vendola, aveva deciso che i Tir dell’Ato Le/3 avrebbero preso la strada per Conversano, ma tra il “dire” ed il “fare”, come spesso avviene, ci si mette in mezzo il “mare”, stavolta di polemiche. Mentre da una parte gioivano per il risultato ottenuto sia il Comune di Ugento, sia la municipalità di Poggiardo, che la Provincia di Lecce (“L’emergenza-rifiuti -aveva dichiarato il neo presidente Antonio Gabellone- si avvia a conclusione e si chiude un lungo periodo critico per la nostra provincia che poteva condizionare soprattutto la tenuta economica delle nostre attività turistiche, oltre all’immagine complessiva del Salento”), dall’altra invece si produceva la levata di scudi sia della Monteco che dei cittadini di Conversano. La prima aveva chiesto una rivalutazione del costo di trasporto per tonnellata dei rifiuti fino alla discarica barese, i secondi invece avevano erto addirittura delle barricate di protesta.
A Conversano, infatti, si è costituito il Comitato per la Tutela Ambientale (Cotam) con lo scopo di informare correttamente e compiutamente la cittadinanza su quanto sta accadendo in merito allo smaltimento nella discarica Martucci dei rifiuti solidi urbani provenienti dalla provincia di Lecce. I promotori dell’iniziativa hanno reso nota la loro presa di posizione in un comunicato nel quale si sottolinea che “ben due consigli comunali celebrati a Conversano non sono serviti a fare chiarezza sulle motivazioni poste alla base dell’ordinanza con cui il commissario per l’emergenza ambientale Nichi Vendola ha disposto l’utilizzo della discarica Lombardi per lo smaltimento dei rifiuti provenienti dal basso Salento. L’unico atto politico forte emerso da palazzo di città -continua il comunicato- lo ha compiuto l’assessore all’Ambiente Pasquale Loiacono, il quale ha annunciato le proprie dimissioni nel caso in cui non verranno date risposte certe in merito al blocco del trasferimento dei rifiuti provenienti da Lecce e al contestuale avvio degli impianti di biostabilizzazione e produzione del cdr collaudati ed inaugurati a Conversano”.
Il Cotam conversanese, intanto attende di conoscere gli esiti degli incontri istituzionali che tengono impegnata anche la Prefettura di Bari, “al fine -scrivono i componenti del comitato spontaneo- di verificare la possibilità di modifica dell’ordinanza commissariale, diretta al blocco dei rifiuti provenienti dal Salento e all’avvio dell’impianto complesso per la gestione dei rifiuti”. Tutto questo, precisano da Conversano “in considerazione che solo l’avvio degli impianti di biostabilizzazione e di produzione di cdr consentirà di comprendere i reali intendimenti della Regione in merito all’attuazione del piano rifiuti predisposto dalla Regione stessa”.
(D. G.)