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Un piano da migliorare

Il consigliere regionale Mario Vadrucci ha presentato una proposta di legge per sbloccare l’attuazione del Piano Casa in Puglia: “La normativa è fortemente limitante in modo particolare per i cittadini salentini”

 

“Il Piano casa così come è stato recepito dalla Regione Puglia penalizza gli abitanti del nostro territorio, in special modo il tessuto urbano salentino costituito da piccolissimi insediamenti”. Il consigliere regionale della “Puglia Prima di tutto” Mario Vadrucci è critico nei confronti della decisione di viale Capruzzi di porre delle forti limitazioni agli interventi dei privati. “Si tende a stravolgere lo spirito della legge varata dal governo Berlusconi che mira alla ripresa dell’economia e a favorire gli interventi di ristrutturazione”. Per questo motivo il consigliere Vadrucci ha presentato una proposta di legge  nel tentativo di “rimuovere o mitigare i vincoli e le restrizioni e di ridurne l’onerosità. In particolare -ricorda il consigliere-, è molto sentita l’esigenza di consentire gli interventi previsti anche su edifici non residenziali.
Il tessuto urbano dei comuni pugliesi vede infatti coesistere, nelle medesime aree, abitazioni, esercizi di vicinato, laboratori artigianali ed uffici. In una realtà urbana di questo tipo, la limitazione degli interventi ai soli edifici residenziali come previsto negli articoli 3 e 4 contraddice l’obiettivo della legge di migliorare il patrimonio edilizio esistente, costituisce un freno ad un reale intervento di contrasto alla crisi economica, mediante un riavvio dell’attività edilizia e discrimina immotivatamente le attività commerciali ed  artigianali”. Vadrucci nota inoltre che così come è formulata la legge regionale n. 14/2009 risulta molto onerosa per i cittadini che vogliano approfittare delle agevolazioni. “Per rendere effettivamente utilizzabili gli incentivi volumetrici previsti dalla legge, è opportuno limitarne l’onerosità, prevedendo la possibilità per i Comuni di ridurre il contributo di costruzione ed eliminando l’obbligo di cessione delle aree a standard o della loro monetizzazione almeno per gli interventi di ampliamento. Si parla di una spesa di 700 euro a metro quadro comprendente l’intera volumetria e non solo quella da ampliare. Una prescrizione fortemente negativa”.
Altro punto cardine i parcheggi: “È opportuno correggere la formulazione attuale che prevede, per gli interventi di demolizione e ricostruzione, il reperimento dei relativi spazi con riferimento sia alla volumetria preesistente sia all’aumento volumetrico ed estendere la possibilità di monetizzazione, nel caso in cui sia impossibile reperire le aree, anche per gli interventi di demolizione e ricostruzione, altrimenti irrealizzabili”. Infine, per Vadrucci è necessario un aggiustamento anche sul regime delle esclusioni: “Non è pensabile di escludere in maniera assoluta dall’intervento gli immobili ubicati in aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Così come formulata la norma è eccessivamente limitativa, praticamente inattuabile e contraddittoria con le finalità della legge”. La proposta che verrà presentata al Consiglio Regionale emenda in senso migliorativo il testo: “È molto più agevole -secondo Vadrucci-, ribaltando l’impostazione legislativa, consentire in linea generale gli interventi incentivati nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, stabilendo in linea di principio che gli interventi sono consentiti solo se ritenuti compatibili dal punto di vista paesaggistico e demandando ai Comuni l’individuazione degli immobili esclusi e la regolamentazione degli interventi”.