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Provincia, diamoci un taglio

Palazzo dei Celestini ha approvato il ridimensionamento delle partecipate che verranno accorpate o commissariate. Un provvedimento necessario per far fronte alle esigenze di bilancio e di riassetto dei conti dell’ente

 

Una razionalizzazione annunciata con cui l’ente di Palazzo dei Celestini completa l’opera iniziata con la macrostruttura che accorpava non senza polemiche i settori della Provincia. Sullo sfondo della decisione ancora i conti in rosso con cui l’amministrazione si trova a fare i conti, un po’ per il famigerato “buco” in bilancio denunciato dall’assessore al ramo Silvano Macculi, un po’ per i tagli ai trasferimenti e al gettito dell’ente che costringe all’economia. Così, dopo i dirigenti e la polizia Provinciale, sotto accusa ci finiscono le società partecipate, le istituzioni, i consorzi e tutti quegli enti, per l’esattezza 38, di cui la provincia fa parte a vario titolo e su cui si abbatterà la mannaia. La delibera che accorpa dove possibile, ma che sopratutto scioglie i consigli d’amministrazione e taglia i compensi dei collegi sindacali, prevede un risparmio di oltre 450 mila euro all’anno.
Dopo una lunga discussione, il Consiglio provinciale l’ha approvata a maggioranza, con 21 voti favorevoli e 4 astenuti, tutti del Partito Democratico. La contrazione prevista è piuttosto severa: si va dallo scioglimento delle società Salento Energia srl e Mercaflor srl a quello del consorzio Agenzia per l’energia. Salta anche dell’Agenzia di assistenza tecnica agli enti locali, le cui funzioni destiate soprattutto ai piccoli comuni, passeranno all’interno dell’ente. Tagli in arrivo anche per la Stp, la società di trasporti di terra d’Otranto, il cui piano di risanamento negli anni ha richiesto varie iniezioni di denaro pubblico. La Provincia intende ora revocare il Consiglio d’amministrazione e nominare un amministratore unico, il cui compenso non dovrà superare il 40% del totale compenso dell’attuale cda. Tuttavia nel futuro della Stp si profila la privatizzazione, per cui il Consiglio oggi ha anche approvato uno studio di fattibilità. Lo scioglimento del cda riguarderà anche Alba Service Spa e per il ruolo di amministratore unico, il cui compenso non dovrà superare il 60% di quello complessivo dell’attuale organismo, circola tra l’altro già il nome del consigliere dell’Udeur, Carlo Merenda. Per entrambe arriverà comunque un amministratore straordinario a traghettare l’azienda fino all’estate, tagliando anche del 20% lo stipendio del collegio sindacale.
La proposta prevede infine l’integrazione, previo assenso del Comune di Lecce, della fondazione Ico “Tito Schipa” con l’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce. L’obiettivo è costituire un unico soggetto che si occupi della cultura nel Salento, ottimizzando anche l’utilizzo delle poche risorse, spiegano dalla maggioranza che ridurrà anche il gettone di presenza dei membri del Cuis, il Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino. Polemiche dal centrosinistra: “La maggioranza approva lo spoil system”, dichiarano Durante, Rampino e Caputo che accusano assessori e consiglieri di aver trascurato totalmente le proposte dell’opposizione (anche l’emendamento a favore dei lavoratori di Salento energia) portando in aula una delibera così delicata in tutta fretta e solo per l’ansia di occupare le poltrone.
A difendere l’operato del centro destra c’è a sorpresa Giovanni Pellegrino. L’ex numero uno di Palazzo dei Celestini definisce “condivisibile” l’operazione di Gabellone, tuttavia aggiunge: “sta facendo quello che ha sempre detto mentre era all’opposizione, ma non in campagna elettorale. In questo modo, forse le tasse dell’ente torneranno a posto, ma bisognerà rinunciare alla provincia fulcro dello sviluppo del Salento che è stata a partire dal governo Ria, per tornare se non all’era Marcelli e Costa, almeno a quella di Urso”.
Dai banchi della maggioranza, il consigliere An-Pdl, Biagio Ciardo parla di polemiche sterili da parte del centro sinistra. Ma il presidente Antonio Gabellone non ha dubbi: “I lavoratori devono sapere che questo processo avrà effetti positivi anche sulla loro stabilità” e aggiunge: “Il nostro lavoro tiene fede a quello che abbiamo sempre detto negli anni di opposizione al centro sinistra, quando denunciavamo l’esistenza di troppi carrozzoni inutili e dispendiosi, facendo appello ad una razionalizzazione delle funzioni”.

 

Alessandra Lupo