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Copersalento, il Tar dà ragione al sindaco di Maglie

La sentenza accoglie le richieste di Antonio Fitto che chiedeva l’intervento urgente di Nichi Vendola in merito alla vicenda della diossina emessa dalla Copersalento

 

Con una sentenza del Tar è stata (forse) definitivamente chiusa la questione della Copersalento. Lo scorso 17 agosto il sindaco di Maglie Antonio Fitto (nella foto) aveva notificato al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola un atto di diffida stragiudiziale perché adottasse, se necessario, i provvedimenti d’urgenza di propria competenza, così come previsto ai sensi dell’art. 50, comma 5, del D.Lgs. 18.8.2000 n. 267. La notifica in questione si giustifica col superamento dei limiti di legge delle concentrazioni di diossina emesse dalla Copersalento, esteso al territorio di più comuni, come rilevato anche dall’Arpa, e quindi non solo in riferimento al comune di Maglie. Questo aveva poi spinto Fitto a ordinare il 24 marzo di quest’anno la chiusura degli impianti dell’inceneritore magliese.
Il sindaco di Maglie, non in grado di agire su un’estensione territoriale riguardante anche altri comuni, aveva così notificato al presidente Vendola un ricorso con il quale si impugnava innanzi al Tar di Puglia – Sezione di Lecce il “silenzio-inadempimento” serbato dallo stesso Presidente a seguito della formale diffida notificata del 17 agosto. A Vendola è stato contestato il fatto che, pur in presenza di un comprovato stato di emergenza sanitaria, il Presidente regionale, unico organo competente in ragione dell’estensione territoriale della problematica, non solo non avesse fornito alcun formale riscontro ad una nota inviata dal sindaco proprio in merito alle norme della legge 267, ma non avesse neppure, per vie concludenti, adottato alcun provvedimento d’urgenza, pure indispensabile in ragione dell’entità e delle dimensioni dell’emergenza. Così facendo, si accusava Vendola di disattendere non solo le legittime istanze del Comune di Maglie e le aspettative delle cittadinanza magliese e dei comuni interessati, ma anche il dettato normativo.
La sentenza del Tar ha riconosciuto quindi le ragione del primo cittadino di Maglie e chiaramente affermato l’inottemperanza ad un preciso obbligo di legge da parte di Vendola, avendo come conseguente effetto l’ordine per lo stesso di pronunciarsi sulla richiesta concernente i dovuti provvedimenti urgenti a tutela dell’incolumità della salute dei cittadini non solo magliesi, ma del territorio sovracomunale. Il ricorso è stato notificato anche alla Copersalento Spa quale soggetto contro interessato, come previsto dalla legge, nonché al sindaco del Comune di Melpignano Sergio Blasi. A quest’ultimo si chiedeva di schierarsi a fianco del comune di Maglie e pretendere insieme gli interventi dovuti dal presidente Vendola, per la salvaguardia della propria cittadinanza, come proclamato spesso da Blasi. Il comune di Maglie ha invece considerato colpevole il primo cittadino di Melpignano di essersi costituito in giudizio a favore del Presidente Vendola e contro la richiesta avanzata da Fitto, rivolta non solo all’interesse dei cittadini magliesi ma anche di quelli dei comuni viciniori e di Melpignano stesso. Da questa sentenza, quindi, Blasi risulta essere uno sconfitto indiretto e il Comune di Maglie può ora gridare a gran voce le proprie ragioni su questa annosa vicenda, più volte contestate e ripetute al presidente regionale Vendola.

 

Alessandro Chizzini