Aria d’attesa incandescente in città a pochi giorni dalla consegna ufficiale del bid book all’Unione Europea. Intanto il sindaco Paolo Perrone “salta” dalla gioia
A meno di una settimana dalla consegna del rapporto ufficiale per la candidatura di Lecce a Capitale Europea per il 2019 al Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, prevista per il 20 settembre, sono tante le proposte, i progetti e i fermenti creativi messi in campo che continuano ad animare la città in piena trepidazione. L’elaborazione del ricco dossier, in fase di ultimazione, è curata dal direttore artistico Raffaele Parlangeli e dal coordinatore Airan Berg, che in prima persona ha incontrato più volte in questi mesi i cittadini leccesi scegliendo la strada della “democrazia partecipata”, mirando ad avvicinarli alle istituzioni e stimolando, attraverso il dialogo, un’ampia e condivisa collaborazione in vista dell’autorevole scopo comune.
La dura competizione con altre città italiane di grande rilievo come Torino e Venezia ha reso assai proficua la mobilitazione avvenuta in seno alla città della Lupa che a fine gennaio saprà se poter vantare di essere tra le cinque città fortunate che procederanno verso il secondo step di valutazione e, quindi, verso il traguardo finale. Nel complesso processo, portato avanti in gemellaggio con Brindisi, numerosi sono stati finora i soggetti chiamati a intervenire tra cittadini, associazioni, rappresentanti istituzionali e operatori di vari settori che, in sinergia, hanno messo sul tavolo di lavoro le proprie idee, cercando costantemente un confronto a partire da bisogni e desideri intercettati nel tessuto sociale. E se per Lecce la candidatura rappresenta la scelta di mettersi in gioco, un salto verso il cambiamento, lo stesso comitato promotore è sceso in campo per accorciare le distanze con i cittadini, anche attraverso il gioco e la curiosità, la stessa che ha ispirato il progetto fotografico che vede tra i soggetti ritratti lo stesso primo cittadino -e primo sostenitore fin dal principio della candidatura della sua città- Paolo Perrone (nella foto).
Significativi gli esiti finora scaturiti da questo costante dialogo e dall’ascolto della cittadinanza grazie all’attivazione di percorsi di lavoro condiviso, come gli Urban Labs siglati Luac (Laboratori Urbani Aperti Creativi), le “Zone di Curiosità”, e i “Luoghi dell’Utopia”. E così “Reinventare Eutopia” diviene il senso profondo che alimenta l’intero processo, partendo dai punti di forza ma anche dalle criticità di questo territorio in vista di un miglioramento. È questa, dunque, l’ambiziosa sfida per Lecce 2019 racchiusa nel prezioso bid book che giungerà a Roma nei prossimi giorni, un faldone di dense pagine tra cui si cela il futuro della città e il coronamento di un grande sogno che rende partecipe l’intera cittadinanza.
Rosy Paticchio