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Porto Miggiano, (i rifiuti) a volte ritornano

Nel giro di 24 ore spariscono e ricompaiono i rifiuti abbandonati dai bagnanti nella caletta della baia attualmente sotto sequestro. Non appena arriverà il via libera, i volontari di Legambiente e il Comune ripuliranno l’area 
 
È proprio il caso di dirlo. È stata un’estate bollente quella appena trascorsa a Santa Cesarea Terme e, ancora una volta, a rendere incandescente il clima del comune costiero è stata la baia di Porto Miggiano. Nonostante l’area sia stata posta sotto sequestro dallo scorso marzo, la famosa spiaggetta è stata ogni giorno meta di turisti e frequentatori abituali, che non si sono mai fatti problemi a violare i sigilli posti dal Corpo Forestale dello Stato su ordine della Procura di Lecce. Neanche alcuni grossi massi di cemento hanno impedito agli avventori di rinunciare a fare un tuffo in quelle acque. Il mese di agosto, poi, è stato caratterizzato da denunce notificate dagli agenti del Corpo Guardia Forestale, sit-in di protesta, raccolte firme per chiedere il dissequestro dell’area e da alcuni momenti di tensione nei quali si è sfiorata la rissa. 
Un altro episodio negli scorsi giorni ha interessato Porto Miggiano e ha dell’incredibile. Sul social network Facebook è stata pubblicata una foto che ritrae la spiaggetta preda di un non indifferente cumulo di rifiuti tra i bagnanti. L’immagine non è passata inosservata alla dottoressa Emanuela De Santis, presidente del Circolo di Legambiente di Castro, che si è chiesta come potesse un’area chiusa alla libera fruizione del pubblico ritrovarsi in quelle condizioni. L’ambientalista ha così deciso, un po’provocatoriamente, di chiedere l’intervento di alcuni ‘fuorilegge’: “Attraverso Facebook, ho chiesto se qualcuno fosse disposto a oltrepassare i sigilli per ripulire la baia da quei rifiuti, una violazione della legge a fin di bene. Nei giorni successivi, mi giunsero effettivamente delle voci secondo le quali qualcuno stava pianificando un blitz”. 
E così effettivamente è avvenuto lo scorso martedì, quando la spiaggetta di Porto Miggiano si presentava completamente pulita dai cumuli. Tutto risolto? Quando si tratta di Porto Miggiano non bisogna mai dare nulla per scontato. Appena 24 ore dopo, la stessa De Santis, durante una scrupolosa visita di controllo, ha notato che la baia era stata nuovamente invasa dai rifiuti, un cumulo ancora più grande di quello precedente. “Sbigottita e arrabbiata -ci racconta l’ambientalista- sono andata in Comune già con l’intenzione di avvisare il magistrato”. Giunta in municipio, il presidente del circolo di Legambiente castrense ha parlato con l’assessore al Turismo Simone Calora e con il custode della baia di Porto Miggiano: “Mi hanno mostrato una richiesta inviata al magistrato, datata 4 settembre scorso, con la quale si chiedeva il dissequestro temporaneo proprio per poter compiere le operazioni di pulizia dai rifiuti. Una richiesta che rispondeva alle già tante segnalazioni giunte in merito al Comune di Santa Cesarea Terme. Abbiamo concordato che Amministrazione comunale e circolo di Legambiente di Castro parteciperanno insieme a questa attività, non appena i giudici daranno il via libera”. 
La risposta dal tribunale dovrebbe pervenire entro questo fine settimana. A meno di clamorose sorprese, che Porto Miggiano ha però sempre riservato.
 
Intanto entrano in scena i “Custodi della baia di Porto Miggiano”
 
Se il Circolo Legambiente di Castro, appoggia l’ordinanza di sequestro della baia, di parere opposto è invece il neonato comitato “Custodi della baia di Porto Miggiano”. Nato lo scorso 3 settembre presso il Circolo Cittadino di Vitigliano (frazione, insieme a Cerfignano, di Santa Cesarea Terme), il nuovo gruppo ha l’obiettivo di rendere ancora fruibile la spiaggetta della famosa località costiera, messa sottosequestro dalla magistratura lo scorso marzo a causa della ancora presunta instabilità del costone roccioso; un intento che il gruppo a iniziato a perseguire attraverso raccolte firme e sit-in. 
Composto da cittadini di Santa Cesarea Terme, nonché da turisti e frequentatori di Porto Miggiano, il nuovo comitato contesta la decisione del gip Vincenzo Brancato e l’atteggiamento degli ambientalisti, colpevoli di aver messo in cattiva luce la precedente Amministrazione comunale e gli stessi interventi di consolidamento, soprattutto attraverso Facebook e il gruppo “Comitato di Tutela per Porto Miggiano”, attivo da anni proprio sul noto social network. Nel comunicato stampa di presentazione, i “Custodi della baia di Porto Miggiano” ribadiscono come Santa Cesarea Terme sia stato uno dei primi comuni d’Italia ad avere adottato ed eseguito correttamente il Piano Regolatore, uno strumento che, paradossalmente, è stata la sua rovina. 
 
Alessandro Chizzini