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Tutto pronto per il Mediterraneo Foto Festival

Dal 23 maggio al 2 giugno un ricco programma di incontri, mostre e workshop dedicati alla fotografia analogica e digitale 

 

Nell’era digitale, in cui tutto è accessibile a tutti, una rassegna delle abilità necessarie per un uso creativo della fotografia non può prescindere dalla conoscenza degli strumenti e dei materiali per dar vita a un’immagine. È questo uno dei principali obiettivi del Mediterraneo Foto Festival, la manifestazione interamente dedicata alla fotografia che si terrà a Lecce e farà centro a Palazzo Vernazza, con appuntamenti dal 23 maggio al 2 giugno. Il MFF, giunto alla sua quinta edizione, si propone, però, di dislocare i lavori esposti con dei “fuori salone” in alcune delle location più belle della città. 

All’interno della rassegna si vorrà dare voce a tutte le diverse accezioni e declinazioni della fotografia: mostre, laboratori, workshop, presentazioni, incontri con l’autore e letture di portfolio da parte di professionisti del settore. Negli anni scorsi la manifestazione ha visto tra i propri ospiti grandi autori di fama internazionale come Piero Marsili Libelli, Mario Guerra, Leonello Bertolucci, Walter Viaggi, Federico Leone, Tony Gentile. 

Il MFF sarà, dunque, un’occasione per conoscere e approfondire la fotografia, una forma d’arte che unisce composizione ed estetica, ma anche chimica e manualità. Il 26, 27 e 28 maggio si terrà, infatti, il workshop dal titolo “La camera oscura nell’era digitale”. Il workshop avrà una durata complessiva di 9 ore e sarà tenuto dai titolari del laboratorio di stampa Foto Morgana di Firenze, Rino De Donatis e da Marilena Del Coco. Particolare attenzione verrà riservata allo sviluppo della pellicola b/n e elementi di sensitometria che aiuteranno a far propri i meccanismi di intervento nella fase di sviluppo di una pellicola, per modificarne la risposta a seconda delle diverse esigenze e dei propri tagli interpretativi. Verranno analizzate le diverse stampe di uno stesso negativo ed esplorati, così, i diversi impatti visivi che danno voce e luce alle diverse sfumature emotive degli autori. 

Libertà di espressione, dunque, ma anche e soprattutto grande consapevolezza degli strumenti e delle modalità della camera scura. Perché la camera oscura è il luogo in cui lo scatto in pellicola, attraverso opportune procedure e manipolazioni, prende finalmente colore e sostanza. Per info e iscrizioni: iscrizionimff@gmail.com.

 

Federica Miggiano