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Trenitalia chiude le porte ai disabili

La società di trasporti ha soppresso lo Sportello per l’assistenza ai diversamente abili ubicato nella Stazione Fs di Lecce
 
Una società civile ed avanzata si vede anche dal suo sistema di trasporti: efficiente, veloce, sicuro e, soprattutto, accessibile. Ed ecco che Trenitalia ha recentemente deciso di chiudere l’ennesimo servizio presso la Stazione ferroviaria del capoluogo: l’Ufficio assistenza per i diversamente abili. Così, dopo il taglia-taglia generale che le Ferrovie dello Stato hanno operato sul territorio negli ultimi mesi, sopprimendo numerose importanti tratte ferroviarie, adesso arriva l’ennesima beffa per gli utenti salentini. Ma qui non si tratta solo dell’ennesimo “scippo simbolico” operato dalla società di trasporti nazionale nei confronti del Meridione, come più volte ricordato e lamentato dalla politica locale, ma di un disservizio che va a colpire in maniera fortemente discriminatoria i disabili che necessitano dei servizi Trenitalia. Perché la soppressione dello sportello disabili presso lo scalo ferroviario di Lecce rende disagevole ad un portatore di handicap anche le operazioni più semplici, come acquistare un biglietto o chiedere informazioni. Le comuni biglietterie, infatti, sono troppo alte e non permettono, ad esempio, a una persona seduta in carrozzella di potersi avvicinare con facilità all’operatore. Per non parlare delle difficoltà di un non udente di relazionarsi con il personale dietro la spessa vetrata dello stesso sportello. 
Una secca stigmatizzazione all’accaduto arriva dal segretario provinciale Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità (Sfida), Vito Berti, che definisce “gravissimo” l’accaduto e lo segnala come “un’azione arbitraria condotta a scapito delle famiglie dei disabili salentini”. “Gli effetti sono disastrosi -sottolinea Berti-. Io stesso, dovendo prendere il treno qualche tempo fa, sono incorso in disagi notevoli. Nonostante la gentilezza del personale in servizio, il fatto di non avere una corsia preferenziale mi ha costretto ad una lunga coda e a notevoli difficoltà nei trasferimenti con i bagagli, per me e la mia famiglia. Avvieremo presto -conclude Berti- tutte le azioni necessarie per accertare le reali motivazioni della chiusura del servizio operata dalla Direzione regionale di Trenitalia e ci mobiliteremo per risolvere la questione”.
 
Giorgio De Matteis