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Perrone tra i sindaci più amati d’Italia

Il primo cittadino leccese ha raggiunto un notevole nono posto nella classifica di gradimento del Sole 24 Ore. Un risultato importante che contrasta però con lo scivolamento del territorio nelle graduatorie nazionali per la qualità della vita 

 

Non è in classifica per il video più visto (c’è attesa infatti per la sua partecipazione al progetto “Beddhru Lecce Style” dei Party rock Salento), però Paolo Perrone, nella top ten è entrato a furor di popolo. Si tratta di quella, più seria, della “Governance poll”, sondaggio curato da Ipr marketing per Il Sole 24 Ore nel quale è saldamente al nono posto in classifica tra i primi cittadini più graditi. Il sindaco Perrone si attesta al 62%, , con un più 10,5% rispetto alla rilevazione del 2011 e con una differenza di 1,8 punti con la percentuale relativa all’elezione. Un balzo enorme se si pensa alla disgrazia di una parte politica, il centrodestra, che in questa fase storica non attraversa certo un periodo di gradimento diffuso. 

Il dato di Perrone è ancora più rilevante perché, se si esclude Marco Zambuto, sindaco di Agrigento, terzo in classifica e appartenente però polo di centro, Perrone ha compiuto un exploit  ineguagliato in tutta la graduatoria. Il sondaggio è stato condotto su un campione di 800 residenti, secondo un metodo misto e con un margine di errore del 4% per i capoluoghi e del 2% per la Regione. 

Il sindaco ha commentato sul proprio profilo Facebook “La classifica del Sole24 Ore che monitora il gradimento degli amministratori locali mi ha posizionato al nono posto su 101 sindaci italiani. Alle classifiche ho dato sempre poco peso. Non mi sono esaltato quando mi hanno portato in alto e non mi sono abbattuto quando mi hanno portato in basso. Certamente questo risultato non mi lascia indifferente. Fare il sindaco non è cosa facile, soprattutto in un momento storico come questo, pieno di difficoltà. Io provo a finalizzare ogni singolo sforzo al bene della mia comunità, perché sento forte la responsabilità di ogni mio concittadino sulle spalle. Che i leccesi lo abbiano capito è il regalo più grande che potessi ricevere in questo 2013 appena iniziato”. 

Un successo che stride però con un’altra classifica quella pubblicata sempre dal Sole 24 Ore il 26 novembre scorso che declassa Lecce e la sua qualità della vita di 6 posizioni rispetto al 2011 relegandola al 91esimo posto in Italia (su 107). È pur vero che la classifica prende in considerazione una serie di parametri relativi all’intera provincia e non solo per Lecce città, ma è anche vero che il capoluogo è specchio di un intero territorio dalle grandi potenzialità ma in alcuni casi fermo al palo. I trasporti pubblici ad esempio, tallone d’Achille delle amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni e che rappresentano un problema irrisolto a distanza di anni. Un svolta positiva potrebbe forse venire dai progetti mirati all’investimento culturale: Lecce capitale della Cultura è una sfida che potrebbe aprire scenari interessanti.