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SGM, i sindacati: “Lavoro logorante e rischio burnout. Intervenga il Comune di Lecce”

Turni e organizzazione del lavoro, salari e organico; queste le principali richieste presentate dalle sigle sindacali

“Oggi più che mai, è indispensabile un ruolo diretto del Comune di Lecce nella vertenza SGM, che va trattata come una priorità politica e gestionale da parte dell’amministrazione”. Inizia così il comunicato stampa congiunto di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Autoferro con il quale chiedono alla sindaca Adriana Poli Bortone di seguire in prima persona la vicenda che riguarda 135 lavoratori della società partecipata, ormai sempre più a disagio e delusi.

Il primo aspetto preso in considerazione dai sindacati riguarda il carteggio: “Di fronte ad una dirigenza che secondo loro non sta dando il giusto peso al malessere del personale, i sindacati hanno chiesto e ottenuto per il 24 giugno scorso un incontro con il Comune, socio unico della società (che si occupa di trasporto pubblico urbano, sosta tariffata, manutenzione semaforica e rimozione). Dopo un primo momento di interesse, Palazzo Carafa sembra volersi smarcare: ‘L’Amministrazione ci aveva chiesto di presentare una piattaforma e promesso un aggiornamento del tavolo in tempi rapidissimi’, spiegano Fabrizio Giordano (Filt), Pierdonato Ligori (Fit Cisl), Francesco Demarindis (Uiltrasporti) e Dario Loporchio (Ugl Fna). Abbiamo inviato al Comune le nostre proposte il 1° luglio e solo ieri ci è arrivata la convocazione di un incontro, alla presenza della sola società, per il 21 luglio. Non ci sottrarremo al confronto, ma l’esperienza ci insegna che gli incontri in sede aziendale finora non hanno prodotto alcun effetto”.

L’aspetto principale riguarda, però, il rischio burnout: “Ci sono degli aspetti, nella denuncia delle organizzazioni sindacali, particolarmente preoccupanti, innanzitutto per la salute psicofisica dei lavoratori, ma anche per la qualità del servizio. Il clima tra i lavoratori si fa sempre più teso: si opera in condizioni logoranti, senza pause né adeguati spazi di ristoro, con turnazioni massacranti e carenze strutturali non più tollerabili. Si registrano già diverse dimissioni tra gli autisti neoassunti e segnali evidenti di stress lavoro-correlato e burnout tra tutto il personale. In effetti le proposte presentate al Comune vertono quasi tutte sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, su una più equa distribuzione carichi di lavoro, sull’adeguamento dell’organico e sulla revisione dei turni spezzati di conducenti e operatori della sosta. Questioni annose ormai rimaste sempre senza alcuna risposta da parte di una dirigenza ormai scollegata dalle reali condizioni in cui si opera e che minimizza le gravi criticità vissute dai lavoratori. Per questo motivo ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale assuma un ruolo attivo: in assenza di risposte concrete, avvieremo ogni azione necessaria per tutelare i lavoratori che rappresentiamo e offrire alla cittadinanza la qualità del servizio, ormai compromesso dalle scelte del management aziendale”.

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