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Sergio Blasi: “La politica è viva e i salentini vogliono essere protagonisti”

Lavoro, turismo, disseccamento degli ulivi e Tap: il neoconsigliere più suffragato di Puglia parla dei temi caldi che il nuovo governo regionale si troverà ad affrontare e sottolinea: “Emiliano sarò un ottimo presidente”

 

Con oltre 16mila preferenze, Sergio Blasi è stato il più votato tra i candidati al Consiglio regionale, un risultato che probabilmente gli varrà un ruolo importante nella nuova Giunta di Michele Emiliano. In questa intervista l’ex sindaco di Melpignano 

Blasi, con 16.540 voti lei è stato il candidato più suffragato nelle ultime elezioni regionali. Si aspettava un successo così importante? 

Prima di queste elezioni qualcuno aveva dato la politica per morta. Si pronosticavano facili vittorie, tra i candidati consiglieri, invece abbiamo dimostrato che i cittadini del Salento hanno voglia di prendere posizione. E abbiamo avuto ragione. 

Lavoro e turismo: sono queste le priorità che dovrà affrontare il nuovo governo regionale? 

Creare lavoro è la priorità. Innovare la rete dei servizi al cittadino -dai trasporti pubblici alla sanità territoriale- per portarla all’altezza dei paesi più avanzati è, ad esempio, una missione che ha bisogno di figure professionali giovani. Anche il turismo deve passare a una fase nuova, quella in cui si dà una mano alle imprese e ai Comuni per dotarsi di strumenti e competenze per accogliere sempre più stranieri e fargli vivere un’esperienza all’altezza delle loro aspettative. 

E per ciò che riguarda l’agricoltura? 

Io penso che dobbiamo rilanciare l’impresa agricola come unità di produzione ad alto tasso di innovazione e per farlo bisogna convincere le nuove generazioni che tornare alla campagna può essere un percorso di carriera interessante. Come dice Carlo Petrini: “Imparare a fare bene il pane è meglio che lavorare in un call center”. 

La questione del disseccamento degli ulivi è tra le più delicate con cui il nuovo governo regionale dovrà fare i conti. Quale sarà la strada che verrà seguita?

La Xylella è un problema serio, ma ne usciremo grazie a una moltiplicazione degli sforzi sulla ricerca scientifica. Come tutti sanno, gli scienziati non sono ancora riusciti a trovare una cura per il batterio e penso che il prossimo governo regionale debba battere i pugni forte a Roma e a Bruxelles perché vengano investite risorse. Il resto, le strategie messe in campo finora, servono solo al contenimento del contagio, ma non possiamo accontentarci.

Tap e trivellazioni sono temi contestati da gran parte della popolazione del Salento. Come dovrà agire, secondo lei, la Regione?

Ho chiesto a Emiliano di impugnare l’autorizzazione unica assegnata a Tap dal Governo, così come ho contestato il decreto “Sblocca Italia” che ha reso più facile trivellare in Adriatico. Penso che fino a questo momento su questi temi il Governo sia stato distante dal territorio e la Regione dovrà agire rivendicando la propria autonomia sulle decisioni del modello di sviluppo da perseguire. In particolare, io non credo che quello petrolifero sia un settore su cui puntare.

Quali vantaggi ha portato (e porterà) la legalizzazione della coltivazione della cannabis per uso terapeutico? 

Con la mia legge la Regione Puglia si è posta all’avanguardia in Italia su questo tema che io ritengo importante e urgente. Ciò consentirà al sistema sanitario e ai cittadini che soffrono un grande risparmio economico nell’acquisto di questi medicinali. È una legge di grande civiltà e un segnale al Governo nazionale per sollecitarlo su un tema che riguarda migliaia di malati. 

Perché ha rinunciato al vitalizio? Spera che i suoi colleghi seguano il suo esempio?

Perché lo ritengo profondamente ingiusto nei confronti dei pensionati che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Non sarei stato capace di andare a chiedere alle persone di votarmi se avessi avuto in tasca un vitalizio di circa 4.500 euro al mese a partire dai 60 anni, con la possibilità di cominciare a riceverlo a 55 rinunciandone ad una piccola parte. Penso che a livello statale si debba avere il coraggio di intervenire sulla normativa costituzionale, per poi arrivare a mettere fine a quei vitalizi che alcuni hanno la faccia tosta di definire “diritti acquisiti”. 

Quali sono le prospettive della Notte della Taranta quest’anno? Non sarà facile sostituire Sergio Torsello.

Sergio Torsello è stato un pilastro della Notte della Taranta fin dalla terza edizione e ha lasciato un vuoto incolmabile di competenze e di relazioni con musicisti di tutta Italia. Un patrimonio che ha messo a disposizione, senza risparmiarsi, della Fondazione La Notte della Taranta. Poche settimane fa sono stati chiamati a svolgere il ruolo di direttori artistici Luigi Chiriatti e Mauro Durante, che sono sicuro daranno il loro prezioso contributo. La prospettiva della Notte della Taranta è sempre stata quella di reinventarsi continuamente, anno dopo anno, coinvolgendo sensibilità e tradizioni musicali diverse da ogni angolo del mondo. Se abbiamo potuto farlo è anche grazie alla partecipazione convinta della Regione Puglia, che ha sempre puntato sulla Notte della Taranta come grande attrattore culturale e turistico per l’intera Puglia. E sono sicuro che questo apporto continuerà a non mancare.

Perché Michele Emiliano è l’uomo giusto per la Puglia? 

È proprio il fatto che Emiliano non sia uno yes man che lo rende l’uomo giusto. È caratterialmente forte, testardo, determinato quando intende raggiungere un risultato. Io stesso ci ho litigato più volte, da pari a pari. E siccome ne conosco pregi e difetti posso dire più di altri che in quest’epoca difficile, in cui servono pensieri lunghi ma anche uomini di carattere, lui può rivelarsi un ottimo presidente. 

 

Alessandro Chizzini