Ancora una volta si sfiora la tragedia nel sottopassaggio tra viale Leopardi e via del Mare che appena un anno fa fu teatro di un incidente mortale
Che il sottovia di viale Leopardi sia da evitare al primo scroscio di acquazzone, ormai dovrebbe esser chiaro. Altrettanto chiaro dovrebbe essere che, per evitare agli automobilisti di infilarsi in una trappola, il sottovia in questione dovrebbe essere interdetto al traffico in occasione di abbondanti piogge. Eppure ci risiamo: la pioggia abbondante, che ha allagato il Salento qualche giorno fa ha formato nel sottovia la solita pozza che poco più di anno fa provocò la morte per annegamento dell’avvocato 81enne Carlo Andrea De Pace (nella foto). Aveva tentato di percorrere quel breve tratto di strada con la sua Alfa Romeo spider, ma non uscì mai sul rettilineo a doppia corsia.
Accade che la concatenazione degli eventi, in alcuni luoghi, sia grottesca. Forse pochi ricordano che quel sottovia fu costruito per evitare l’incrocio maledetto tra viale Leopardi e viale della Libertà. Un incrocio che contava decine di incidenti, spesso mortali. Proprio dopo l’ennesimo terribile incidente in cui persero la vita anche dei bambini fu deciso di risolvere il problema alla radice evitando l’incrocio con un sottovia che, ironia della sorte, continua la triste e lugubre storia di nodo dannato.
Nella notte tra martedì e mercoledì il cielo ha rovesciato sul Salento tutte le sue riserve d’acqua. Pioveva da ore quando l’Opel Zafira con a bordo i tre fortunati scampati al pericolo, imboccava il sottovia. “Siamo arrivati sotto il ponte e abbiamo visto un po’ d’acqua”, questa la descrizione, dei momenti che hanno preceduto la brutta disavventura, fatta da Giuseppe Sciurti, uno degli scampati. Certo, sono felici della chiusura positiva della storia, ma ora la proprietaria dell’auto e il suo compagno allargano le braccia sconfortati per i danni all’auto. Era stata ritirata da appena una settimana dalla concessionaria e serviva per portare a scuola i due bambini della giovane coppia. Chi pagherà? Dopo la morte di Carlo Andrea De Pace, la Procura sequestrò il sottovia, con facoltà d’uso, in attesa che fossero ultimati i lavori per la messa in sicurezza. A questo punto le domande che attendono risposta sono tante, ma una cosa è certa: alla larga dal sottovia in caso di pioggia!
Maddalena Mongiò