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Prostituzione, cresce la protesta dei residenti

Nonostante il blitz della Polizia di Stato nei giorni scorsi, non si placano le polemiche per il continuo via vai di prostitute e clienti nell’area di piazzale Rudiae e viale Oronzo Quarta

 

A Lecce c’è prostituzione maschile e femminile, divisa per zone e fasce orarie. Questa notizia tra il clamoroso e il folgorante è nota a tutti: giornalisti, forze dell’ordine e da ultimi i residenti che vedono le strade in cui abitano trasformarsi in luoghi del “notturno passeggio”. La vicenda, evidentemente, ha in più del paradossale anche per il fatto che la legge attuale non consente di risolvere in modo definitivo la questione. 

I luoghi del misfatto (possiamo chiamarlo così visto che non è reato) sono diversi: piazzale Rudiae e viale Oronzo Quarta, per intenderci quello di fronte alla stazione ferroviaria. Le scuole di pensiero sono diverse: c’è chi vuole colpire i clienti, chi gli uomini e le donne che si prostituiscono, chi ancora gli uni e gli altri. La norma vigente appare inadeguata: il riferimento è la Legge Merlin, risalente al 1958, che non rende punibile l’attività svolta in un luogo pubblico. Tutto pertanto si risolve in denunce periodiche e in altrettanti annunci da parte di amministratori locali. 

A sollevare ultimamente la questione è stato il consigliere comunale di minoranza Antonio Rotundo sulla base della segnalazione di alcuni cittadini stanchi quanto basta da riproporre la questione ad una città di Lecce ancora frastornata dalle polemiche sulla spazzatura e per giunta appena rientrata dalle vacanza estive. “Da alcune settimane hanno fatto di piazzale Rudiae, di via Ducas, via De Jacobis e strade limitrofe il luogo di stazionamento e di lavoro decine di donne di colore”, così afferma Rotundo che continua: “I cittadini sollecitano un intervento delle istituzioni perché l’intera zona non diventi un’area degradata e off limits, di fatto sottratta, almeno a partire dalle 21.30/22 di sera, alla normale vivibilità”. 

Lunedì scorso, nelle aree interessate al fenomeno, è scattato un blitz della Polizia di Stato, nel corso del quale sono state identificate diverse prostitute provenienti prevalentemente dalla Romania e dalla Nigeria, alcune delle quali con precedenti penali (in particolare una di loro è stata denunciata per inosservanza ad un provvedimento di allontanamento da Lecce e sarà valutata per un’espulsione). Ma, come abbiamo detto all’inizio, si tratta di provvedimenti-tampone, di fatto non risolutivi di una questione che richiede una modifica radicale della normativa in vigore.  

 

Fabio Antonio Grasso