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Pd, tra aperture e penalizzazioni

Il Pd si prepara al primo congresso cittadino, facendo l’occhiolino all’Udc. In città, intanto, iniziano a pesare i risultati delle ultime elezioni e il rimpasto di Giunta pare tappa obbligata. Ce ne parla Cosimo Musio, segretario cittadino del Pd

Qualcosa bolle nella pentola del Partito Democratico tricasino. In vista della chiusura del tesseramento, il prossimo 21 luglio, si contano circa 70 iscritti, ma “la campagna di sensibilizzazione è iniziata da pochissimo”, precisa Cosimo Musio (nella foto), primo Segretario cittadino del Pd da febbraio 2008. Entro la fine di settembre si terrà il primo vero congresso di un partito ancora alla ricerca di una sua definizione. “Spero che si accompagni ad un dibattito politico e che non si appiattisca sulla elezione dei segretari -continua Musio-. Personalmente, non ho fatto previsioni su una mia ricandidatura alla guida delle segreteria. Anzi, vorrei affrontare questo congresso libero da qualsiasi vincolo e schema”.

Di cosa parla, Segretario?
Il Pd è nato negando le correnti ma, di fatto, formalizzandole. Le appartenenze agli ex partiti, alle correnti, ai gruppi impediscono la mescolanza necessaria di tradizioni e di esperienze. Questa volta dobbiamo liberarci da tutti i vincoli degli ‘ex’.

Perché, dopo un anno e mezzo dalla costituzione del Pd, pesano ancora qui gli ‘ex’?
Pesano non tanto i partiti di provenienza, ma le vicende politico amministrative che hanno portato alla caduta di un’amministrazione di centrosinistra. Lo scontro a Tricase si è radicalizzato, ma ormai si è chiusa una fase politica nel nostro schieramento. Le ultime elezioni provinciali hanno dimostrato che è necessario voltare pagina e aprire nuovi canali di interrelazione dentro e fuori la nostra cerchia.

Si riferisce all’Udc?
Il Pd è il maggior partito di opposizione e deve stare attento ad intercettare tutte le forze politiche che si riconoscono in un percorso di governo alternativo della città. Sulla base di progetti e valori, non abbiamo preclusioni di sorta a dialogare con nessuno. Anzi, abbiamo l’obbligo di aprire a queste realtà.

E il rapporto con le altre Sinistre?
Con Sinistra e Libertà c’è un’ottima collaborazione ed è una realtà importante anche a Tricase. Seguiamo con attenzione la sua crescita. Ma non è possibile pensare solo ad alleanze elettorali, perché abbiamo già perso a causa della litigiosità della coalizione. Ora bisogna ritrovarsi sui programmi per la città.

Perché il Centrosinistra non è riuscito qui a fare squadra per le elezioni provinciali?
È stato un atto di generosità estrema, che però ci ha portato ad una frammentazione tale che nessuna lista ha potuto esprimere un consigliere. Da Lecce ci hanno chiesto di candidare tutte le persone che potevano raccogliere grande consenso. Ma ci sono collegi in cui questo non è avvenuto, per tutelare personalità di cui non si potrebbe fare a meno.

Una vostra vittoria comunque c’è stata nella città in cui, solo lo scorso anno, il centrodestra ha sfiorato il 70%.
Pur non essendo dati sovrapponibili a quelli delle amministrative, le ultime elezioni hanno svelato un centrodestra che arranca. Non mi meraviglia. Questa Amministrazione fatica a progettare e si cominciano a sentire i primi scricchiolii. Qualcuno dice che bisogna metter mano alla giunta, che però non ha mai iniziato a lavorare. Spero che il rimpasto non sia un regolamento di conti interno, perché, sebbene tutto sia fatto sottotraccia, è lampante che ci sia uno scollamento nell’Amministrazione. Il sindaco ha il dovere di fare chiarezza.

Tiziana Colluto