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Palazzo Comi e il bando della discordia

Il Comitato in difesa della storico edificio di Lucugnano lancia una raccolta firme per impedire la concessione dello stesso a privati per 30 anni, come previsto dal bando della Provincia 

 

Palazzo Comi a Lucugnano, simbolo della storia e della cultura di un territorio, è oggi al centro di un bando controverso, dove attori principali sono la Provincia di Lecce (che ne detiene la proprietà), il Comune di Tricase e  il Comitato Pro Palazzo Comi – Casa della Cultura. La vicenda è semplice: il bando in questione prevede l’assegnazione a privati, per una durata di trent’anni, della dimora del letterato salentino assieme al Circolo Cittadino di Lecce. Il piano superiore di Palazzo Comi, in cui si trova la biblioteca personale del poeta, un fondo di valore inestimabile, in base a quanto riportato nel bando potrà successivamente essere ceduto (come la restante parte del Palazzo e il giardino interno) in subaffitto a chiunque. All’Amministrazione provinciale (e a chi la sostituirà) resterebbe solo la gestione dell’attuale biblioteca moderna. 

A criticare il modus operandi della Provincia interviene sia l’Amministrazione comunale di Tricase che il Comitato Pro Palazzo Comi. Dal Comitato fanno sapere che già dall’inizio dell’estate la Provincia di Lecce è rimasta sorda alle ripetute richieste di aprire le porte di Palazzo Comi ad eventi estivi; in secondo luogo, il rimprovero più grave verte sull’assoluta estromissione del territorio (associazioni, Comune e cittadini) ad un tavolo di concertazione antecedente al bando, prima che l’edificio finisca per un periodo trentennale in mano a privati. Inoltre non è chiara la singolare associazione che nel bando lega allo stesso destino il palazzo lucugnanese e il Circolo cittadino di Lecce, due beni non omogenei né per natura né per posizione, come non convince neanche la conversione di Palazzo Comi a luogo di svago/ristorazione. In ultimo, quanto “bandito” contrasterebbe con le volontà dello stesso Girolamo Comi: il poeta e benefattore salentino nel vendere la sua proprietà infatti ne vincolò la destinazione a salotto di cultura aperto a tutti, un debito morale e storico che deve essere onorato. 

Dal Comitato Pro Palazzo Comi è partita la sottoscrizione di un documento, da indirizzare al presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, in cui si chiede di escludere Palazzo Comi dal bando di gara per restituirlo, con il sostegno dell’Amministrazione comunale, alla legittima fruizione dei cittadini, delle associazioni e di chiunque consideri la cultura un bene primario. Per informazioni: 380.4580810. 

 

M. Maddalena Bitonti