Il presidente Antonio Gabellone spinge per la concessione trentennale ai privati, soluzione a cui si oppone il Comitato “Pro Palazzo Comi”. Loredana Capone: “Fondamentale garantire la funzione culturale e sociale dell’immobile”
Non si arresta il braccio di ferro tra il Comitato “Pro Palazzo Comi” (che raccoglie più ampio consenso della comunità del Basso Salento) e la Provincia di Lecce. Oggetto del contendere la privatizzazione per trent’anni del prestigioso edificio del poeta Girolamo Comi a Lucugnano. Gli ultimi sviluppi infatti fanno prevedere un’accelerata del presidente Antonio Gabellone per giungere all’aggiudicazione del bene. Il Comitato “Pro Palazzo Comi” evidenzia come in un pressoché totale silenzio istituzionale in merito al bando per la “Concessione di valorizzazione e utilizzazione ai fini economici di porzione di complessi architettonici: Circolo cittadino di Lecce e Palazzo Comi di Lucugnano”, la Provincia di Lecce ha convocato la Commissione giudicatrice la quale ha già terminato i lavori di valutazione delle due offerte progettuali pervenute. Tradotto in soldoni ciò significa che si sta per assistere all’atto finale, ossia all’aggiudicazione a uno dei due concorrenti della dimora del letterato salentino. Il piano superiore di Palazzo Comi, in cui si trova la biblioteca personale del poeta, un fondo di valore inestimabile, in base a quanto riportato dal bando, potrà peraltro essere ceduto (come la restante parte del Palazzo e il giardino interno) in subaffitto a chiunque. All’Amministrazione provinciale (e a chi la sostituirà) resterebbe solo la gestione dell’attuale biblioteca moderna.
Per il fronte del no alla privatizzazione sono molte le ombre: in particolare, a non convincere sarebbe il progetto di conversione di Palazzo Comi a luogo di svago/ristorazione, fatto questo che contrasterebbe con le ultime volontà dello stesso Girolamo Comi. Intanto si allarga il coro di protesta ad iniziare da Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, la quale ha fatto sapere che l’amministrazione Gabellone ha messo in atto iniziative finalizzate a procedere con l’assegnazione di Palazzo Comi a privati nonostante le riserve formalizzate dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. La Capone ha poi sottolineato la necessità di misure necessarie a evitare che ne sia illegittimamente modificata la destinazione d’uso con le gravi conseguenze che da ciò potrebbero derivare. In questo modo, infatti, non ci sarebbe nessuna tutela né per la conservazione, né per la fruizione del patrimonio bibliografico custodito. “Occorre scongiurare che questo patrimonio venga lasciato alla totale discrezionalità dei privati -ha concluso Loredana Capone- senza nessuna garanzia per la sua salvaguardia e senza un vero progetto di valorizzazione che, a partire da Casa Comi, coinvolga l’intera area di Tricase e del Sud Salento”.
M. Maddalena Bitonti