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“One billion rising” contro la violenza sulle donne

Dopo “Zapatos Rojos”, giovedì 14 febbraio in piazza Sant’Oronzo si è danzato per dire basta ad atrocità e soprusi che in ogni luogo le donne sono ancora costrette a subire 
 
Si è svolto ieri pomeriggio in piazza Sant’Oronzo, sotto gli sguardi attenti ed emozionati della cittadinanza, il flash mob mondiale contro la violenza sulle donne, promosso e sostenuto, a livello locale, da “La Casa Delle Donne” di Lecce ed ampiamente  condiviso  da varie associazioni attive sul territorio. L’evento, che si riconduce alla Campagna “One billion rising”, è stato concepito come atto di protesta e manifestazione simbolica contro le atrocità e i soprusi  che le donne sono costrette a subire ancora oggi nel mondo, secondo una stima delle Nazioni Unite, infatti, una di esse su tre viene picchiata o violentata nel corso della sua vita. 
Ideatrice del movimento è stata Eve Ensler, fondatrice del V-day ed autrice del testo I monologhi della vagina, che ha voluto dar voce a questa triste realtà, creando un evento di portata internazionale perché, se “un miliardo di donne violate è un’atrocità, un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione”. E questa ne è divenuta la chiave di lettura, un grido corale, al fine di invogliare la coscienza collettiva a destarsi dal torpore, manifestando la propria indignazione attraverso la musica e la danza. Un ballo liberatorio, un atto rappresentativo che è consistito nel lasciare qualsiasi occupazione del momento, abbandonando i luoghi consueti del lavoro o la propria abitazione, e manifestare unanimemente danzando per le strade, per le piazze.
Così anche nel capoluogo salentino, che ha accolto sin da subito questo grido rivoluzionario aderendo all’iniziativa, la giornata del 14 febbraio, simbolicamente scelta come 15° anniversario del V-day, il movimento globale nato per contrastare la violenza nel mondo, ha segnato un’importante  giornata di riscatto universale. Un numeroso gruppo di donne, coordinato dalla danzatrice e coreografa Anna Maria De Filippi, rispettando il dress code dell’evento e vestendo  nei colori di rosso e nero, ha fatto vibrare la piazza della lupa con passi frenetici scanditi dal ritmo incalzante della musica. Pochi minuti che hanno scosso la terra, terminati con un gesto finale, fortemente rappresentativo, quello del braccio destro alzato con il dito indice puntato in alto: è questa l’affermazione della donna, la sua forza di rinascita, la sua autodeterminazione.
 
Rosy Paticchio