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Comparto “Franite”, si accende lo scontro

Da un lato il Pd che vuole tutelare lo status quo dell’area con una raccolta firme, dall’altro la maggioranza consiliare che sostiene la lottizzazione. In mezzo, la protesta degli ambientalisti 
 
La questione del futuro del Comparto “Franite” all’interno Consiglio comunale magliese sarà ricordato come lo scontro politico che segnerà indissolubilmente il 2013. Un fatto: esiste un’area verde, di proprietà privata, i cui proprietari si sono dimostrati finora flessibili, che viene fruita dai magliesi quotidianamente per passeggiare all’aria aperta. I proprietari sono però intenzionati a costruire e sono legittimati a farlo perché il Prg lo consente. Sorge così un progetto di villette a schiera, con un parco (l’attuale viale dei pini), un percorso pedonale e ciclabile, un parcheggio, che è stato adottato dal Consiglio comunale con i voti di maggioranza e di una piccola parte dell’opposizione, quella di Antonio Giannuzzi, il quale, pur con qualche distinguo, condivide la modifica. 
Ma il Pd magliese non ci sta, tanto che presso il proprio comitato elettorale sta raccogliendo le firme ogni giorno dalle 18 alle 20 per fermare la cementificazione, con tanto di fanpage su Facebook “Salviamo le Franite”. Di parere contrario al Pd la maggioranza consiliare, capeggiata dal sindaco Antonio Fitto, che ha ben accolto la variante al Prg presentata con la flessibilità dei lottizzanti: il progetto originario prevedeva che il viale si trasformasse in una strada con rotatoria mentre il nuovo progetto che si crei un parco e ci sia una distanza di tolleranza dalle abitazioni di almeno 30 metri. “Abbiamo compiuto un miracolo -ha dichiarato il primo cittadino-, in altro modo avremmo perso il viale delle Franite. Nel 2014, alla scadenza del vincolo, lo richiederemo e l’Amministrazione provvederà a restituire un patrimonio verde alla città. Il progetto adottato in Consiglio andrà poi in Regione perché il Prg preveda questa modifica. La raccolta firme è strumentale: abbiamo già salvato le Franite”. 
Il capogruppo del Pd Raffaele Cesari invece ritiene il Prg “il frutto di un’economia liberista e anacronistica, fondata su carta e mattone, che è fallita nei fatti e non solo a Maglie ma in tutto il mondo. Mettiamo da parte -spiega Cesari- l’aspettativa legittima dei lottizzanti e modifichiamo sì lo strumento urbanistico, ma a misura d’uomo. Non abbiamo bisogno di appartamenti e villette, che sono sovrabbondanti a fronte di una popolazione che diminuisce. Prima che venga sottoscritta la convenzione di lottizzazione, si dovrebbe ripensare alla città e salvaguardare i beni paesaggistici. Ma come ho detto in Consiglio, l’Amministrazione Fitto ha la sensibilità culturale per fare questo”. 
Con il Pd anche gli ambientalisti. “Indigna pesantemente -scrive Oreste Caroppo del Forum Ambiente e Salute sul proprio profilo Facebook- non che taluni abbiano operato per tentare di distruggere le suggestioni e la cornice pittoresca di quei viali alberati che ricordano le antiche strade romane, ma che tali uomini, che dovrebbero essere cittadini anch’essi, oggi paiono usurpatori violenti ed estranei a ogni zolla della nostra terra, e solo siano stati capaci di immaginare di intervenire con ruspe e cemento”. Come andrà a finire? Solo il tempo potrà dirlo.