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No allo “scippo” del Consultorio familiare

Il sindaco Musarò difende a spada tratta la storica sede del Consultorio della Asl e chiede al presidente della Regione Nichi Vendola di rivedere il piano riorganizzativi della rete pugliese
 
Dopo i tagli agli ospedali, la scure della Regione Puglia cade sui Consultori familiari. Al sindaco Antonio Musarò non va giù il contenuto del Decreto regionale n. 735 del 15 marzo 2010 con la quale è stato approvato il piano di riorganizzazione della rete dei consultori pugliesi, poiché la sua comunità risulta ulteriormente penalizzata. La nota di protesta oltre al governatore di Puglia è indirizzata all’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore e al direttore generale della Asl/Le, Guido Scoditti perché si attivino a rivedere il nuovo progetto, senza mortificare la città. 
“Mi duole constatare come ancora una volta i cittadini vengono penalizzati del servizio che funziona da anni -spiega il sindaco Musarò- già otto anni fa la razionalizzazione della rete sanitaria territoriale ha sottratto a Tricase la sede del distretto sanitario. Oggi la geometria variabile diventa un insondabile criterio per giustificare l’ulteriore scippo della storica sede del Consultorio. Decenni di servizio reso con zelo e competenza alla comunità comprensoriale che ruota attorno  alla città di Tricase sono spazzati via da una scriteriata riorganizzazione che sembra rispondere  a logiche  ben lontane dall’idea di prossimità ai bisogni reali di un territorio. Otto anni per ricevere infine l’ennesimo, bruciante schiaffo”.
Il primo cittadino evidenzia poi come la struttura del Consultorio abbracci tutto il sud Salento. “In che altro modo definire -si chiede il sindaco- l’oscuramento totale del Consultorio di Tricase e la ribalta di altre sedi, come previsto dalla delibera citata? Tricase ha una sempre più spiccata vocazione comprensoriale, essendo punto di riferimento di un bacino di utenza estremamente vasto che interessa tutto il Capo di Leuca. La sua posizione baricentrica gli consente di avere un requisito fondamentale, essere facilmente raggiungibile da tutte le direzioni. Ciò significa rendere maggiormente accessibili i servizi erogati rispondendo ad un diritto prioritario dei cittadini. Ben si giustificherebbe, dunque, un intervento di potenziamento del Consultorio piuttosto che di un sorprendente azzeramento, atteso peraltro il fatto che l’attuale sede è di proprietà dell’Asl e possiede la gran parte dei requisiti di idoneità previsti dalla Dgr 405/2009”. 
 
Giovanni Nuzzo