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“Niente uranio impoverito a Torre Veneri”

Il senatore Rosario Giorgio Costa parla dell’attività svolta dalla Commissione d’inchiesta da lui presieduta e sottolinea: “Dalle nostre relazioni è emersa la presenza nel poligono di altri metalli pesanti potenzialmente pericolosi, ma ci risulta che le bonifiche vengono fatte regolarmente” 
 
Sugli effetti derivanti dall’esposizione alle polveri dell’uranio impoverito sta indagando ormai da anni una Commissione parlamentare composta da 25 membri, tra deputati e senatori, il cui compito è far luce -si legge testualmente sul sito web del Senato- “sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni”. Istituita per tre volte, la Commissione è ora presieduta dal senatore Rosario Giorgio Costa (nella foto), presente anche nelle prime due occasioni, a cui abbiamo chiesto alcune delucidazioni in merito alla questione dell’uranio impoverito, con riferimento anche al poligono di Torre Veneri. 
Senatore Costa, prima della fine della legislatura la Commissione d’inchiesta che lei presiede redigerà la relazione finale. Quali saranno i contenuti di questo ultimo documento? 
Tratteremo diversi argomenti legati alle attività in questione: metteremo al centro la salute dei militari e dei civili che sono nei pressi; parleremo di uranio impoverito e delle polveri di altri metalli pesanti presenti negli strumenti utilizzati nelle esercitazioni; daremo spazio e spiegazioni riguardo i vaccini e l’inquinamento dei poligoni da tiro. 
Come ha preso la notizia del risarcimento stabilito dal Tribunale Civile di Roma per la famiglia di Andrea Antonaci? 
Ricordo bene quando svelai a Martano una targa che intitolava una piazzetta alla sua memoria; come presidente della Commissione non posso entrare molto nel merito perché si tratta di una vicenda che riguarda l’autorità giudiziaria, la Difesa e l’avvocatura dello Stato. La Commissione si è però mossa per garantire il giusto indennizzo a chi ha contratto una malattia o a chi è, purtroppo, deceduto. 
Come avete agito in proposito? 
Durante la seconda commissione presieduta dalla senatrice Menapace, avevamo concluso che in caso di malattia bisognava riconoscere un indennizzo per il solo fatto di essersi ammalati. In seguito, un decreto reintrodusse la necessità di un nesso di causalità tra l’uranio impoverito e la causa di servizio. Tutto ciò comprometteva la possibilità di liquidare questi indennizzi, ma nonostante questo siamo riusciti a modificare un’altra volta la normativa ed entro la fine dello scorsa anno abbiamo liquidato indennizzi per circa 9 milioni di euro. Al momento stiamo esaminando circa 200 domande a cui è stato negato l’indennizzo. 
Senatore, a Torre Veneri sono state utilizzate munizioni all’uranio impoverito? 
Da tutte le nostre indagini non è emersa la presenza di uranio impoverito e anche i tecnici esperti in materia sono giunti a questa conclusione. C’è invece da dire che dalle nostre relazioni è emersa la presenza di altri metalli pesanti presenti sotto forma di polveri che, come tali, possono essere inalate dai nostri militari. Mi auguro comunque che l’ultima relazione fugherà ogni dubbio e possa evitare l’istituzione di una nuova Commissione d’inchiesta.  
In merito alla presenza di metalli pesanti riscontarti presso il poligono, può confermarci che la situazione è sotto controllo? 
In quella sede sono state attuate le opere di bonifiche previste; lo confermano i libri di carico e scarico, che indicano anche le entità dei metalli pesanti contenuti nelle polveri emesse dai proiettili usati nelle esercitazioni. Abbiamo ispezionato tutta l’area, compreso il fondale marino, e abbiamo suggerito un supplemento di bonifica. Con l’ultimo provvedimento governativo si prevede comunque lo stanziamento di 27 milioni di euro per tre anni destinati alla bonifica dei poligoni, una norma soppressa dalla Commissione Bilancio ma per quale siamo immediatamente intervenuti per il suo ripristino. 
 
(A.C.)