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Nelle campagne, nelle strade e nei giardini: un diserbante per tutti gli usi (e abusi)

Non solo dall’estero ma anche dal Salento giungono notizie poco rassicuranti sul glifosato, anche quando è utilizzato per il giardinaggio o la pulizia dei marciapiedi 
 
Quando si parla di glifosato non è solo l’agricoltura ad essere coinvolta, ma anche operazioni di pubblica utilità come la pulizia delle strade o ancora quelle di giardinaggio all’interno delle scuole sono largamente interessate. Sono, infatti, tutti contesti in cui questa sostanza famigerata è stata abbondantemente usata nel corso degli anni, trascurando magari i rischi che l’abuso di questo pesticida potesse arrecare in particolar modo ai bambini. 
In Argentina il glifosato viene accompagnato alla coltivazione di prodotti OGM come la soia o il mais, con una dispersione nell’ambiente in quantità industriali che trascinano con sé numeri a dir poco spaventosi, come aumento delle malattie e delle malformazioni infantili, crescita esponenziale dei decessi dei contadini per nefrite tossica e tumori polmonari. 
Anche in Italia, dove gli OGM sono vietati, le cifre non sono comunque rassicuranti. C’è da dire che non vi è al momento una certezza scientifica che metta in relazione il glifosato con l’esplosione di tumori nel nostro Paese, ma le ultime ricerche scientifiche sollevano comunque molti dubbi. Già nel 2011 il team di Earth Open Source, una Ong britannica che comprende diversi scienziati con l’obiettivo di assicurare la sicurezza alimentare preservando la Terra, aveva denunciato come i danni del glifosato, specialmente nella versione Roundup, si conoscessero già da almeno trent’anni. E sulla questione l’Unione Europea, che pure era a conoscenza sin da fine anni Novanta dei danni collaterali provocati agli animali entrati a contatto con il glifosato, chiude un occhio -anzi, tutti e due- e nel 2002 concede l’autorizzazione per la commercializzazione del prodotto. Non è di certo un caso che nel corso di questo intervallo di tempo, anche dalle nostre parti, siano cresciuti a dismisura i casi di tumori polmonari e di neoplasie, specie alla vescica, così come sottolineato dal rapporto diffuso dalla Lilt e riferito all’abuso di fitofarmaci in agricoltura. 
E gli episodi in Salento sembrano rincorrersi amaramente. “Era un giardiniere giovane -ci racconta una nostra lettrice- che si è ammalato per un’infezione polmonare e dopo pochissimi giorni è morto. Quei prodotti nella nostra casa ci sono sempre stati e siamo convinti siano stati la rovina del nostro giardiniere. D’altronde i numeri che si sentono in giro sono a dir poco allarmanti. Quello che abbiamo potuto notare noi è che negli ultimi anni l’uso di glifosato è andato crescendo a dismisura, forse ora ne paghiamo le conseguenze”. 
 

Alessio Quarta