Cerca

Referendum sulle trivelle: tutte le ragioni del “sì”

Impedire alle multinazionali di effettuare ricerche con esplosivo e trivellare i fondali della Puglia entro le 12 miglia marine alla ricerca di petrolio. Ma, soprattutto, proteggere il nostro ambiente naturale e l’ecosistema 

 

Le società petrolifere hanno da tempo messo gli occhi sui fondali marini pugliesi, in particolare quelli salentini. Una opportunità fornita dal Governo grazie all’ormai famoso decreto “Sblocca Italia”. L’ultima in ordine di tempo è stata l’americana Schlumberger, che ha ottenuto negli scorsi mesi la positiva valutazione d’impatto ambientale per ispezionare i fondali tra Santa Maria di Leuca e il Golfo di Taranto. 

Le proteste del movimento No Triv hanno trovato un primo successo con il referendum abrogativo fissato per il prossimo 17 aprile. Nella consultazione referendaria agli italiani verrà chiesto se sono d’accordo sull’abrogazione della norma secondo la quale le concessioni petrolifere e quelle relative all’estrazione di gas, già rilasciate in aree entro 12 miglia marine, durino fino all’esaurimento dei giacimenti. Riguarda, quindi, la durata delle concessioni, e non l’effettivo compimento delle trivellazioni. Una vittoria del “sì” rappresenterebbe una sconfitta per il settore dell’estrazione offshore degli idrocarburi e per il governo Renzi, ma questo non significa non consentire del tutto alle multinazionali di trivellare. 

Recarsi alle urne e votare “sì” si rivela importante per tantissime ragioni: presenza nei nostri fondali di petrolio di scarsa qualità e insufficiente per garantire autonomia energetica; assenza di indotto economico, perché le multinazionali straniere farebbero ricorso alle loro maestranze e agirebbero, ovviamente, per il proprio rendiconto. Il fattore ambientale è però quello principale: l’area marina salentina si presenta importante per l’ecosistema del Mediterraneo. Nei fondali del Capo di Leuca giunge l’acqua densa proveniente dall’Adriatico settentrionale, che dona ossigeno al Mediterraneo orientale e allo Ionio e dà vita ai coralli bianchi al largo di Leuca. Un incidente su una piattaforma, metterebbe a repentaglio questo delicato meccanismo naturale, con la morìa di flora e fauna marine, oltre all’eventuale perdita di vita umane e all’aumento dell’incidenza di tumori e malattie respiratorie. 

A preoccupare, infine, è il ricorso alla tecnica dell’airgun, un sistema d’individuazione dei giacimenti sottomarini attraverso il monitoraggio di onde sismiche generate da esplosioni tramite dispositivi ad aria compressa. Ebbene, è stato dimostrato che tale sistema potrebbe causare la perdita di orientamento alla fauna marina, con rischio di spiaggiamento ed effetti negativi sulle attività di pesca. 

 

Obiettivo quorum per la Rete Intercomunale No Triv Salento 

 

L’associazionismo salentino si muove in vista del referendum del 17 aprile e così, grazie soprattutto alla mobilitazione sul web, nasce la Rete Intercomunale No Triv Salento: si tratta un gruppo di associazioni, movimenti e singoli cittadini che si sosterrà a vicenda nella promozione del “sì” alle consultazioni referendarie, aumentando al tempo stesso la possibilità di raggiungere il quorum. 

Sabato scorso il Palazzo Marchesale di Galatone ha ospitato la costituzione di un comitato cittadino, a cui ha partecipato tra gli altri il sindaco di Salve, Vincenzo Passaseo, attivo da tempo nella battaglia contro le trivellazioni. La situazione energetica e ambientale del territorio è stata invece descritta dall’ingegner Antonio De Giorgi di Italia Nostra, secondo cui il petrolio è oggi una fonte di energia vecchia, oggi poco utilizzata per esigenze quotidiane e altamente inquinante. Si è così costituita una rete di contatti con movimenti e associazioni pronti a fornire un’informazione capillare ed efficace in tutto il territorio attraverso diverse iniziative: social network, volantinaggio, spettacoli musicali e molto altro; una serie di attività da svolgere e promuovere con l’appoggio dell’intera rete. Coinvolti anche gli studenti, liceali ed universitari, che si muoveranno per sensibilizzare i proprio compagni con assemblee ed altre azioni informative. 

Il primo passo è stato nel frattempo compiuto dall’associazione “Ombre rosse” di Taurisano, che ha già programmato nel proprio comune tre sit-in: sabato 12 marzo alle 17.30 in piazza Castello, domenica 20 marzo alle 9.30 in piazza Fontana e sabato 26 marzo in piazza della Libertà alle 17.30. Presto sarà pronto il calendario con il programma della Rete, al quale si potrà aderire attraverso una pagina Facebook ad hoc e l’indirizzo mail rete.notrivsalento@libero.it. 

 

Alessandro Chizzini