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Meno tumori nel Salento che al Nord. Ma il problema resta

Presentati i dati del Registro Tumori della Provincia di Lecce: la mappatura del fenomeno secondo generi, numeri e statistiche 

 
Qualche ammalato in più rispetto alla media del Meridione d’Italia, ma meno rispetto al Nord. È questo il dato più evidente che emerge dai dati del Registro Tumori della Provincia di Lecce (RTPL), presentato alla stampa proprio in questi giorni alla presenza dell’assessore regionale alla Salute Tommaso Fiore nel corso di un incontro coordinato dal direttore della Struttura della Comunicazione della ASL Lecce Ilio Palmariggi con la partecipazione del direttore generale Guido Scoditti, del direttore sanitario Franco Sanapo, di quello amministrativo, Paola Ciannamea, e della responsabile del Registro Tumori, Anna Melcarne.  
I dati sono relativi al 2004, evidenziando come in questo genere di malattie i tempi per realizzare una statistica affidabile siano ampiamente lunghi, come a volte lo è il decorso della malattia stessa. Nella popolazione residente in provincia, sono stati diagnosticati 3.957 nuovi casi di tumore: di questi il 56% ha colpito gli uomini, mentre le donne risultano meno attaccate. Tra i tumori diagnosticati sono stati esclusi i carcinomi alla cute. L’età media di insorgenza dei tumori è 66 anni, con punte minime di 64 anni tra le donne e massime di 67 tra gli uomini. Si attestano allo 0,6% i tumori insorti nella fascia pediatrica. I tumori più frequenti tra gli uomini sono quelli del polmone, che costituisce la causa di morte più diffusa tra gli ammalati, seguiti da quelli della prostata, della vescica, del colon-retto e i tumori ematologici: tutti causati spesso dall’inquinamento dell’aria. Tra le donne, invece, i tumori più frequenti sono stati quelli della mammella, del colon-retto, dell’utero e i tumori ematologici. Statisticamente, tra gli uomini hanno la possibilità di ammalarsi un uomo su tre e una donna su cinque nel Salento; tra questi i decessi sono uno su sette per gli uomini e uno su tredici per le donne.
“In base ai dati del RTLE -hanno spiegato gli studiosi in una nota- emerge che in provincia di Lecce il rischio di ammalarsi per tumore è ancora inferiore rispetto al Centro-Nord d’Italia. Tuttavia, tale rischio si va uniformando nel paese. Il tumore più frequente è ancora il tumore del polmone (pari al 19,7% del totale), a differenza della maggior parte delle regioni italiane, soprattutto del centro-nord, in cui risulta preponderante il tumore della prostata (pari al 18,5% del totale). È attesa anche per la provincia di Lecce una progressiva riduzione del tumore polmonare maschile e, purtroppo un aumento graduale della stessa neoplasia nel sesso femminile”. 
C’è da dire che i dati raccolti sono di buona qualità, data anche la possibilità di sovrapporli con quelli dell’anno precedente. Naturalmente, la raccolta è stata abbastanza difficoltosa, anche a causa del fatto che molti pazienti si ricoverano per le cure fuori provincia o addirittura fuori regione, per cui gli iter di reperimento dei dati è piuttosto lungo. Dati, abbiamo detto, ma nulla a che fare con tutto il resto che circonda questo tipo di malattie, un contorno fatto di sofferenza fisica e psichica per il malato, la paura, anche per i parenti, che molto spesso si ritrovano inermi e impotenti di fronte a qualcosa di cui neanche i medici comprendono ancora appieno il perché. Un contorno che a volte ha una conclusione tragica, che ci spinge a sperare che si trovi una causa o una cura. 
 
Angela Leucci