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Ciao, Michele

Se ne è andato via combattendo sul campo. Come aveva sempre fatto e come la filosofia della sua stessa esistenza gli imponeva. Michele Frascaro era un giornalista militante. Un professionista che credeva nel suo lavoro, ma soprattutto in quello degli altri. Aveva condotto campagne di sensibilizzazione per informare l’opinione pubblica delle morti bianche, degli infortuni sul lavoro, delle condizioni di criticità che il Salento martoriato doveva e deve ancora scontare in termini di sicurezza. Amplificava il suo pensiero e la sua lotta a difesa dei lavoratori senza voce attraverso il megafono de “L’Impaziente”, la rivista che lui stesso aveva creato e che sentiva come una creatura da coccolare e da difendere anche quando la crisi economica degli ultimi anni gli aveva procurato non poche difficoltà per essere ancora presente sul campo e gridare con le sue inchieste graffianti e vere gli scandali del mondo sommerso, dell’occupazione in nero, sfruttata e sottopagata.

Michele lascia un esempio, una strada da seguire. Lascia la speranza che combattere ha un senso, che credere nei propri ideali ha un senso. Michele lascia alla sua famiglia una creatura che presto arriverà al mondo. Che sarà orgogliosa, come tutti noi che facciamo il lavoro di Michele, di un papà e di un amico che non c’è più.