Questa settimana Belpaese ha ascoltato un’altra testimonianza di un salentino sofferente di tumore, che da circa sei mesi assume regolarmente l’Escozul, parallelamente alla terapia oncologica. Ed anche in questo caso i risultati sono stati più che soddisfacenti
Dopo la testimonianza, pubblicata la scorsa settimana, del signor Giovanni, affetto da tumore alla prostata, questa settimana raccontiamo la storia di Maurizio, salentino ultra cinquantenne affetto da metastasi al fegato e allo stomaco che ha scelto di parlarci della sua esperienza del trattamento con l’Escozul che -a detta sua- lo ha portato ad un sensibile miglioramento della sua condizione di salute in un arco di tempo di sei mesi.
Maurizio, cosa le è stato diagnosticato in principio?
Ho scoperto la malattia casualmente. Nel novembre 2010 sono andato dal medico per alcuni fastidi e dopo gastroscopia, tac e tutte le visite necessarie, e nel febbraio 2011 ho avuto il responso: metastasi al fegato e allo stomaco, in fase progressiva al quarto stadio.
Che tipo di decisione prese in merito alla cura?
Mi rivolsi ad una clinica privata del centro Italia, consigliata da alcuni parenti. Sono andato subito a fare le analisi e tre giorni dopo -precisamente il 3 marzo- sono stato operato. L’operazione ha avuto successo ma a causa delle fistole creatisi durante il periodo di degenza, con l’oncologo ho iniziato la terapia che da preventiva è diventata curativa.
Come è arrivato a conoscere l’Escozul?
Accanto alla terapia oncologica ho iniziato a maggio la terapia con il prodotto omeopatico della Labiofam. Un mio amico, una volta saputa la mia condizione, mi ha fatto conoscere il prodotto e mi ha portato da Cuba le confezioni di prodotto per il trattamento. L’ho voluto provare perché non avevo niente da perdere, mi fidavo del mio amico e dei prodotti cubani. È risaputo che a Cuba le strutture mediche statali hanno un livello altissimo di qualità.
Quali sono gli effetti riscontrati da maggio a oggi?
In questo periodo non ho mai avuto una febbre, un raffreddore o un mal di testa. Secondo il mio medico curante, incredulo dei risultati, rispetto alla malattia ho avuto un miglioramento dell’80%. Nello specifico (Maurizio ci mostra emozionato i referti delle analisi) il livello dei globuli bianchi è passato da 10.93 migliaia del 30 maggio a 6.77 migliaia del 13 settembre; il livello dei globuli rossi è passato da 4.06 a 3,29 milioni e il livello delle piastrine da 281 a 170 migliaia.
L’oncologo che la sta seguendo è a conoscenza dell’uso della terapia omeopatica con Escozul accanto a quella oncologica?
No. Ho deciso di non riferirgli della cura omeopatica in quanto mi sono reso conto che la comunità scientifica è reticente sull’argomento. Sono consapevole che l’Escozul non è un farmaco. Occorre tutta una serie di sperimentazioni che portano alla definizione di “farmaco” da parte un’industria farmaceutica. Ma utilizzare l’Escozul è stata ed rimane tuttora una mia scelta.
È cambiato qualcosa nella terapia oncologica? E per quanto riguarda il suo stile di vita?
La terapia è stata alleggerita: partendo dalla preparazione da prendere in ospedale in flebo composta da Capecitabina a 3500 mg, Herceptin a 450 mg e Cisplatino a 150 mg., alla data del 20 di ottobre si è passati ad una soluzione di Capecitabina a 2600 mg, Herceptin a 450 mg e Cisplatino a 110 mg. Per il resto mangio qualsiasi cosa e non fumo. Ho eliminato anche qualunque alimento o dentifricio a base di menta (ne uso uno a base di bicarbonato).
Maurizio, lei consiglierebbe l’Escozul a un suo amico o conoscente?
Sono soddisfatto e mi sento bene, i medici sono meravigliati dai risultati. Lo consiglierei alle persone che conosco ma anche ad un conoscente. Ogni persona, però, è differente e necessita di cure appropriate.
Oriana Rausa