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L’eco-sindaco colpisce ancora: a Minervino tutti in bici elettrica

L’idea di Ettore Caroppo per ridurre le emissioni di anidride carbonica: 200 euro di incentivo a chi rottama il motore a due ruote. E dopo il premio internazionale ricevuto per la tutela ambientale, il piccolo centro fa di nuovo scuola 

 

Non è un ambientalista, non milita nei Verdi. Anzi, non è nemmeno di sinistra. Ma con tutte le iniziative che sono state prese da quando c’è lui sulla poltrona di primo cittadino, il suo comune può essere considerato, ormai, il più ecologico della Puglia, o comunque quello in cui viene riservata alle tematiche ambientali un’attenzione mai vista da queste parti. E con l’ultima trovata, Ettore Caroppo (nella foto), sindaco di Minervino, potrebbe fare nuovamente scuola.
Si chiama “BiciclettECO”, e non è una scampagnata, ma un progetto finanziato con fondi comunali per consentire ai cittadini di Minervino di sostituire il motore a due ruote con una bici elettrica: 100 euro saranno a disposizione di chi dimostrerà di averne acquistata una dal primo agosto 2009,  mentre 200 euro di contributo andranno a chi si spingerà oltre, rottamando un due ruote a motore: “Il contributo di 100 euro per l’acquisto di bici elettriche -spiega Caroppo- è un primato pugliese per Minervino di Lecce, piccolo comune che diventa porta-bandiera di una politica volta alla neutralizzazione delle emissioni di anidride carbonica. Qualcuno si accorgerà così –sottolinea-  di come le politiche ambientali non siano una prerogativa del centrosinistra, almeno in provincia di Lecce”. La proposta sarà portata anche al vaglio del consiglio dell’Unione dei Comuni della Costa orientale (Minervino, Santa Cesarea Terme, Castro e Ortelle) “con lo scopo -fa notare il sindaco- di consentire la realizzazione di punti di ‘rifornimento elettrico’ e di dar vita ad un percorso naturalistico a mobilità sostenibile all’interno dei quattro territori”.
La bici elettrica non è che l’ultima di una serie di iniziative che a gennaio sono valse al Comune e al suo sindaco il riconoscimento internazionale “Un bosco per Kyoto”, premio assegnato ogni anno a personalità scientifiche e politiche che più delle altre si sono distinte nella difesa dell’ambiente e della qualità dell’aria nel loro Paese. Nell’agosto del 2004, fece discutere parecchio, e non solo nel suo paese, la delibera con la quale il sindaco impose la predisposizione degli impianti per l’installazione dei pannelli solari sulle abitazioni di nuova costruzione o su quelle da ristrutturare. Per queste ultime, inoltre, sarebbe stata necessaria anche una presa d’acqua fredda ed una discesa di acqua calda, per il collegamento dell’impianto idrico ad eventuali pannelli solari o fotovoltaici.
Per combattere l’inquinamento luminoso, oltre che per ridurre le emissioni di Co2, nel marzo 2008, nella frazione di Specchia Gallone fu inaugurato il primo impianto “sperimentale” d’illuminazione pubblica a led che abbassava il consumo di energia elettrica del 60% circa. E sempre in nome del protocollo di Kyoto, un altro indiscutibile primato è stato il “cimitero fotovoltaico”, vale a dire l’installazione di pannelli solari all’interno del cimitero; e ancora, la campagna di sensibilizzazione avviata qualche anno fa in collaborazione con i ristoratori e denominata “Pizza e spaghetti per Kyoto”. Minervino è stato uno dei comuni più tempestivi della zona nell’effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti attraverso la modalità porta a porta. E non poteva non essere fra quelle decine di centri della provincia di Lecce nei quali svetteranno le turbine eoliche: “Saranno solo tre -precisa Caroppo-. Mi auguro di vedere realizzato quanto prima un progetto che porterà il nostro comune ad essere sede di un impianto-pilota per l’uso di energia solare”.

Fabio Bolognino