La compagine consiliare di Musarò, già in difficoltà numerica, perde ancora altre pedine per l’abbandono di Antonio Giannini e dei componenti dell’Udc
Dopo il flop dell’ultimo Consiglio comunale, con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di previsione 2011, saltato per mancanza del numero legale, nella vita politico-amministrativa della città si registrano ancora sgambetti e transfughi. La situazione non è una delle migliori dopo tre anni di attività e nubi sempre più minacciose di addensano all’orizzonte, a meno che, all’ultimo momento qualche pedina non ci ripensi.
Il consigliere comunale Antonio Giannini, capogruppo di Azzurro Popolare e componente della maggioranza, nei giorni scorsi ha abbandonato formalmente la sua posizione ed è entrato a far parte del gruppo misto, mentre l’Udc ha deciso di ritirare l’appoggio all’attuale Amministrazione con i suoi membri: Giuseppe Piccinni e Mario Turco, anche se quest’ultimo rimane ancora legato alla cordata del sindaco Antonio Musarò. Una mossa che mette in difficoltà la squadra del primo cittadino, che al momento può contare dell’appoggio di 7/8 consiglieri, contro i 12/13 che da formano ufficialmente l’opposizione. Una situazione in evoluzione. Ad oggi la composizione del Consiglio risulta composta da 6 consiglieri di opposizione, da 4 identificati come “dissidenti” e da uno del gruppo misto e forse due dell’Udc. I fedeli consiglieri del sindaco Antonio Musarò dovrebbero essere: Tina Ciardo, Agostino Longo, Pasquale Scarascia, Enzo De Rinaldis, Walter Stefanelli, Andrea Sodero, Pantaleo Sodero e probabilmente Mario Turco.
È evidente che il sindaco non ha più i numeri per condurre avanti la vita amministrativa e se non ci saranno novità le porte di Palazzo Gallone si spalancheranno (ancora una volta) alla gestione commissariale. In città e nelle frazioni non si parla d’altro, che della crisi che il Comune sta attraversando e in tanti si chiedono come farà il primo cittadino a governare il timone di fronte a questo marasma? Certamente la decisione del consigliere Antonio Giannini è maturata a seguito di una lunga riflessione, forse anche sofferta e la motivazione della scelta è prettamente politica e non personale nei confronti del sindaco o della Giunta, come anche la decisione presa da Salvatore Ruggeri, leader dell’Udc, è politica nei confronti dei suoi beniamini, tirandoli fuori dalla maggioranza consiliare.
Ora si attende che la presidente del Consiglio convochi una seconda volta l’assise per approvare il bilancio, senza attendere l’ultimo giorno utile concesso dal governo, ossia il 31 agosto prossimo. La minoranza del gruppo del Pd e quella del Pes Movimento, chiedono il “tutti a casa” e lo scioglimento del Consiglio. Una momento assai difficile per la vita della città.
“Ci rendiamo conto di attraversare un momento storico politico assai travagliato spiega il vice sindaco Claudio Pispero (nella foto)- sia a livello locale, nazionale e internazionale, pertanto confidiamo nel senso di responsabilità da parte dell’opposizione perché possa seguire la stessa linea nazionale adottata in questi ultimi giorni a favore del governo centrale. A breve, se otterremo la fiducia per il bilancio di previsione, prenderanno corpo le progettualità di questi tre anni, quali la rivitalizzazione del centro storico in zona Puzzu, lo sviluppo del porto, la zona industriale, i Pirp, la sistemazione di via Duca degli Abruzzi che collega Tricase porto e tanti altri progetti già in cantiere. Il tutto -conclude l’assessore- nell’interesse dei cittadini ”.
Giovanni Nuzzo