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La Lucerna

“Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”.
Questo è il tema del messaggio di papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace, che si celebra ogni Capodanno. A motivo del dramma vissuto dalla gente d’Abruzzo per il disastroso terremoto del 6 aprile scorso, si è tenuta la Veglia della Pace a L’Aquila tra il 31 dicembre 2009 e il 1° gennaio 2010 come speranza di resurrezione e di vita nuova per quella stupenda città ferita ma piena di volontà per rialzarsi. Il tema della giornata era anche in sintonia con la Conferenza sul Clima a Copenaghen, tenuta a metà dicembre scorso con un nulla di fatto e tante contestazioni da parte di pacifisti ed ecologisti. L’anno 2009 ci ha lasciato delle ferite aperte, come la morte atroce di Eluana Englaro e le città di Napoli e Palermo sommerse dai rifiuti; da qui l’urgenza di un tema che richiamasse al rispetto della natura e di ogni persona. Il creato è uscito bello dalle mani del Creatore, che ci ha messo la propria firma su quest’opera d’arte. Francesco d’Assisi si è fatto cantore delle meraviglie del creato con il famoso “Cantico delle creature”, mentre oggi ci tocca assistere in modo inerte allo spiaggiamento dei cetacei sulle coste del nostro mare Adriatico e all’ondata di profughi che, in fuga da paesi colpiti da fame e da guerra, finiscono miseramente su scafi di morte. Il papa Benedetto XVI precisa: “Il libro della natura è unico sia sul versante dell’ambiente come su quello dell’epica personale, familiare e sociale”. Da qui il richiamo a comportamenti improntati alla sobrietà, diminuendo il proprio fabbisogno, e ad un cambiamento di mentalità che induca ad adottare nuovi stili di vita.
Cari amici di Belpaese, spero di non avervi tediato con queste annotazioni di Capodanno. Mi premeva inviarvi un augurio per il 2010 che non risultasse formale o di circostanza, ma con una fede chiara in Dio provvidenza e nelle risorse della nostra vera umanità.

Frate Roberto Francavilla