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La Lucerna

“Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all’abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricordati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro”.
Per il Natale del Signore, ho scelto un brano dal sermone del papa San Leone Magno che ascoltiamo nella Veglia Santissima. È il papa che, armato di una croce, affrontò Attila re degli Unni, convincendolo a desistere dal cingere d’assedio la città di Roma e i suoi abitanti. Certo, Dio Padre ha fatto molto di più, quando ha scelto un bambino indifeso e inerte, nato dalla Vergine Maria nella stalla di Betlemme, per convincere l’umanità di ogni tempo a sconfiggere prepotenza, arroganza e violenza, che sono sempre in agguato per farla da padroni su questo povero mondo. Il papa Benedetto XVI più volte questi giorni ha dichiarato che il Natale non è una bella favola per bambini, ma è la storia della nostra salvezza. Dispiace purtroppo sapere dai mass media che in Israele si persuadono le famiglie ebraiche a non seguire “la stolta tradizione dei cristiani”, che rappresentano nelle case (e non solo nelle chiese) il Natale di Cristo con il presepio! L’evangelista Luca, nel raccontarci la nascita di Gesù, si attiene a notizie certe e documentate, inserendo il racconto nel contesto dell’Impero romano, del quale la Palestina era una provincia. Gli stessi genitori di Gesù si fecero obbedienti al decreto di censimento emanato da Cesare Augusto. Al rispetto delle norme della legge si innesta la meraviglia della grazia alla quale ci esorta San Leone Magno per un cristianesimo che non sia di facciata e di un solo giorno, ma che tocchi il cuore e cambi la vita. Ci viene infine ricordato che abbiamo un capo che è Cristo e siamo membri del suo corpo che è la Chiesa. Allora, buon Natale cristiano, amici di Belpaese, a voi che seguite la Lucerna e a quanti vi appartengono, specie anziani e malati. Ci ritroviamo tutti in amicizia davanti al bambinello di Betlemme.

Frate Roberto Francavilla