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L’incantesimo di Luigi Spanò

Inaugurata lo scorso 20 agosto la mostra del pittore calabrese, da anni residente nel Salento dove svolge la sua attività di artista e docente

 

“Dipingo l’acqua che non c’è”. Questo il singolare titolo della personale di Luigi Spanò, in mostra nel suggestivo scenario del Palazzo del Principe fino al prossimo 12 settembre. L’evento, organizzato dal Centro di Cultura Sociale e Ricerche Archeologiche “San Domenico”, con il patrocinio del Comune di Muro Leccese e la collaborazione dell’Università del Salento e dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, è la punta di diamante del cartellone dell’estate murese che per la prima volta ospita il genio creativo del maestro calabrese di nascita (ma salentino d’adozione) e autorevole firma di oltre 40 mostre in Italia e all’estero. Una pittura, la sua, ermetica e seduttiva al tempo stesso, carica di un magnetismo che sprigiona dalla giocosa narrazione delle sue figure, tratte da un naturalismo fiabesco, a metà strada tra il sogno e la realtà. Sembra il cammino di un novello Tolkien, di Alice nel Paese delle Meraviglie e di altre storie moderne rivisitate con gli effetti speciali della cinematografia. Con sapienti accostamenti cromatici e arditi salti concettuali caratterizzati dal colore rosso, Spanò alleggerisce la materia espressiva, rendendola dinamica, vivace, proiettandola nelle aree dell’impalpabile e del mistero.
Nelle oltre 50 creazioni esposte nel piano superiore del Palazzo, lo spettatore ritrova la sensibilità espressiva del pittore che fa da collante tra il dato minimalistico del particolare e il gigantismo delle immagini, partorite dalla scintilla creativa della sua innata capacità comunicativa, in un “incantesimo” di forme, luci, ombre e colori in continua metamorfosi. Il rospo gigantesco, le sirene, i maghi, le streghe, i pesci sbalorditi ed antropomorfi sembrano strizzare l’occhio allo spettatore, invitandolo ad immergersi in una mappa concettuale tutta speciale, solcata da sentieri fantastici interrotti da ostacoli imprevedibili, quasi grotteschi, sulla soglia di un mistero che nessun scandaglio potrà mai chiarire del tutto. Orari della  mostra: 19.30-22.30; per informazioni: 0836.343824, www.luigispano.it.

 

Cinzia Rubano