Con 22 voti favorevoli e 14 contrari è stato approvato il bilancio dell’ente, tra conti in rosso e relative contromisure. Polemica l’opposizione: “I nostri avvertimenti sono rimasti inascoltati”
Il Consiglio comunale approva il bilancio dei debiti. Alla fine di una lunga seduta, la maggioranza compatta dice sì al conto consuntivo, agli equilibri di bilancio e anche a quei nuovi debito fuori bilancio per complessivi 4 milioni di euro, spuntati dai vecchi contenziosi.
La discussione si è aperta con la relazione dell’assessore al bilancio, Attilio Monosi, al battesimo ufficiale nel nuovo ruolo sinora ricoperto dal sindaco “commissario” dei conti in rosso dell’ente. Monosi ha elencato i motivi, sin troppo noti, del debito, illustrando le sue misure anti crisi che messe insieme alle decisioni drastiche dei mesi scorsi, faranno risparmiare all’ente il 3% sulla spesa corrente annua, una cifra di 2 milioni e 800mila euro. Oltre ad avere annullato il contratto di leasing per via Brenta, la cui rata non figura più tra spese in uscita, c’è infatti la rinegoziazione della rata dei Boc, ottenuta dalle banche Deutsche e San Paolo. Ma il risparmio prevede anche il taglio alle bollette telefoniche dell’ente. Inoltre c’è il piano delle alienazioni che lascia ben sperare, con la vendita del Principe Umberto all’Università del Salento già andata in porto. Nonostante la cinghia ben stretta, Monosi fotografa però una città vitale, elencando cantieri aperti per 54 milioni di euro. Si parte dal mercato bisettimanale, si continua con le nuove strutture a Settelacquare, poi c’è il project financing per un parcheggio ed un’area commerciale nell’area dell’ex caserma Massa in piazza Tito Schipa. Monosi conclude con gli interventi nelle marine e con i contratti di quartiere. Ecco perché l’assessore chiede all’opposizione una maggiore collaborazione e una minore polemica.
Dai banchi del centrosinistra, Io Sud e Udc, la bocciatura al bilancio dell’ente è unanime. Il portavoce del centro sinistra Antonio Rotundo ed il consigliere Pd Antonio Torricelli, ricordano tutte le volte in cui gli avvertimenti della minoranza sono rimasti inascoltati. L’ultimo esempio sono proprio i 4 milioni di debito in arrivo dai vecchi contenziosi su cui più volte la maggioranza era stata sollecitata ad agire, difendendosi per vie legali. Sempre dal Pd, Carlo Benincasa ricorda poi la situazione dei 317 lavoratori della Lupiae Servizi: “Sono gli unici ad aver pagato per i sacrifici dell’ente, visto che il Cda continua a percepire 90mila euro l’anno ed il loro contratto di solidarietà da 800 euro al mese, invece, sta per scadere”.
Il più duro però è stato Angelo Tondo (Io Sud), che da ex assessore, oggi ancora polibortoniano, smorza gli entusiasmi della nuova guardia: “Non ho visto progressi, ma solo una città ferma, paralizzata dagli oneri di urbanizzazione e incapace di attrarre investimenti. Gli stessi contratti di quartiere -conclude Tondo- sono stati ereditati dalla passata amministrazione”. Poi Tondo se la prende con l’Istituzione dei Servizi Sociali che a suo dire avrebbe “fallito i suoi obiettivi, pesando sulle casse dell’ente”. Una considerazione che ha provocato la reazione molto seccata dell’ex presidente dell’istituzione, oggi consigliere, Luigi Rizzo (Ppdt).
Alla fine comunque e nonostante il tira e molla in commissione dove, ancora una volta i numeri erano mancati al centrodestra che si era lasciato travolgere dall’opposizione, il bilancio ce l’ha fatta, fotografando una maggioranza compatta ed un’opposizione decisa a fare squadra.
Alessandra Lupo