Cerca

E’ ancora braccio di ferro tra netturbini e Palazzo Carafa

“Non siamo dei fannulloni”, hanno dichiarato a Paolo Perrone i dipendenti di Axa ed Ecotecnica. Pronta le replica del primo cittadino: “Prima la città pulita, poi si contratterà”
 
Amministrazioni comunali contro netturbini. Il malessere era partito da Bari, dove il sindaco Michele Emiliano aveva pubblicato su internet le foto di addetti alla pulizia delle strade che, invece di spazzare, perdevano tempo. Il caso aveva fatto discutere ma intanto il malessere si è spostato anche a Brindisi e Lecce. Nel capoluogo messapico la situazione è più grave: i dipendenti della Monteco hanno infatti sospeso per giorni il servizio di raccolta dei rifiuti e spazzamento delle strade in segno di protesta contro la decisione dell’azienda di assumere personale in arrivo dalla provincia di Lecce invece di netturbini senza lavoro del brindisino. 
A sua volta il capoluogo salentino non se la passa meglio, però, e vede andare avanti ormai da settimane il braccio di ferro tra Paolo Perrone e la categoria che alla fine ha deciso di iniziare una fase di proteste e scioperi. Il sindaco di Lecce aveva criticato l’elevato tasso di assenteismo registrato tra le file delle due aziende che gestiscono l’igiene urbana in città parlando di “dati sconfortanti”. Per tutta risposta gli addetti al servizio hanno allora proclamato per martedì un’intera giornata di sciopero e poi deciso di scendere in piazza per protestare contro l’ente. Le lamentele degli addetti sono numerose e vanno dall’eccessivo carico di lavoro alla richiesta di rinnovo del capitolato d’appalto. Un accordo già scaduto nel 2009 e più volte prorogato, pur trattandosi di un progetto sperimentale che doveva valere per soli quattro anni. Ad accendere la miccia sono state però le ultime parole del Sindaco. “Non siamo dei fannulloni”, hanno replicato  a Perrone i dipendenti di Axa ed Ecotecnica durante la marcia dai cancelli delle due aziende che si trovano nella zona industriale alle porte di Palazzo Carafa. 
I 220 lavoratori, che si occupano della raccolta di rifiuti nel capoluogo, rimandano al mittente le accuse di assenteismo arrivate nei giorni scorsi da Perrone e ribattono chiedendo che l’ente rispetti l’accordo siglato lo scorso ottobre in Confindustria, tra le ditte e le organizzazioni sindacali, accordo che prevede anche il riconoscimento del passaggio dal primo al secondo livello contrattuale già previsto per il 2010. In una delle ultime riunioni Perrone era stato fermo: “Prima la città pulita, poi si contratterà”. Ma di fronte allo sciopero il primo cittadino si dice perplesso: “Non riesco a comprendere le reali ragioni di questo sciopero”, afferma Perrone che nega di avere mai dato dei fannulloni ai dipendenti, riconoscendo l’impegno di molti di loro. 
«Il mio intento -precisa il Sindaco- era combattere l’assenteismo, il cui tasso tra i lavoratori del settore è straordinariamente al di sopra della norma”. “Probabilmente ci sono lavoratori che non fanno il proprio dovere -ha aggiunto Perrone- e che agendo in questo modo aumentano il carico di lavoro dei loro colleghi che si impegnano regolarmente. Il nostro intento non è mai stato colpevolizzare la categoria, ma al contrario aumentare la qualità del lavoro e la produttività del servizio di raccolta dei rifiuti nella città di Lecce”. Perrone fa poi appello ai dipendenti. “Mi sarei aspettato un segnale positivo da parte loro e invece la risposta è stata la proclamazione di una giornata di sciopero, di cui a pagare il prezzo saranno unicamente i cittadini”. 
Alla fine tra le parti è anche sfumata la possibile mediazione. Dopo la protesta, infatti, avrebbe dovuto tenersi il consueto incontro tra la parti, ma Perrone ha riferito di aver saputo troppo tardi della richiesta di colloquio da parte di una delegazione dei lavoratori e dei sindacati. Così intorno alle 13 la protesta ha lasciato il palazzo municipale con un nulla di fatto. “Il sindaco ha rimandato l’incontro fino all’una -ha spiegato il segretario Flai Cobas, Luigi Ranfino-, alla fine ce ne siamo andati ma la protesta continuerà”. Mentre il segretario provinciale Ufd Luigi Guido denuncia le condizioni di lavoro inadeguate ed una grave carenza di mezzi, i dipendenti denunciano anche la cattiva gestione della differenziata che vedrebbe ancora l’umido mescolato alla raccolta mono materiale. 
 
Alessandra Lupo