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Lecce diventa “comunità salutare”

Grazie al progetto Urbact II – Bhc si interverrà sui tralicci di media e alta tensione, e i cavi elettrici delle facciate barocche saranno interrati
 
Limitare al massimo la presenza di campi elettromagnetici in città, agevolando la nascita di una comunità salutare. È questa l’idea che trova terreno fertile nel progetto Urbact II – Bhc (Building Healthy Communities, “Costruzione delle comunità salutari”, appunto) che, oltre al capoluogo salentino, vede la presenza di altre nove città: Torino (comune capofila), Amaroussion (Grecia), Bacau e Baia Mare (Romania), Barnsley e Belfast (Regno Unito), Lidingo (Svezia), Lodz (Polonia) e Madrid (Spagna). Studiare un modello di “comunità salutare”, costruirlo e condividerlo con le altre città italiane ed europee: è questa la mission del programma europeo di cooperazione interregionale, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Già nel 2002 con Urbact I le città beneficiarie di programmi a carattere urbano si misero in rete. Bhc intende riproporre l’esperimento, sviluppando piani di azione locali che, in attesa di essere finanziati, possano proporre alternative di sostenibilità, concordate con gli stessi residenti. 
Su quali fronti si lavorerà a Lecce? In un momento storico in cui sempre di più si affronta il tema ambientale, nel capoluogo salentino come nel resto della Puglia, l’Amministrazione comunale fa quadrato e individua le criticità su cui intervenire. Oggetto di rivisitazione, infatti, saranno i tralicci della media e alta tensione che, costruiti e localizzati decenni fa nell’allora periferia, oggi, con lo sviluppo delle aree residenziali (che li hanno praticamente inglobati) ricadono in pieno centro urbano. “Il piano prevede l’interramento dei cavi di media e alta tensione -ha sottolineato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, in occasione della giornata informativa organizzata presso l’ex Conservatorio Sant’Anna- con aspetti positivi per la vivibilità delle aree cittadine. In più, interrando i cavi che, per esempio, deturpano i palazzi pubblici e privati del centro storico, godremmo anche del beneficio di avere un patrimonio più bello, più visibile e privo d’interferenze che chiaramente non rendono giustizia al nostro Barocco”. In linea con la strategia di Lisbona, che individua nella salute pubblica il fattore prioritario per il benessere di una comunità, l’Amministrazione attende il finanziamento “per avviare un monitoraggio che coincide con quello in atto per la rigenerazione urbana del corridoio ecologico, dalle cave di Marco Vito fino alla zona nord della città”. 
Le aree individuate per la sperimentazione, infatti, sono il centro storico (con alcuni interventi già compiuti) e il comparto 45. Al centro del piano locale ci sarà il cittadino che, interpellato da un apposito gruppo di supporto, darà il suo contributo a un “futuro migliore”. Bhc ha già ottenuto il riconoscimento di progetto pilota “Fast Track”, una sorta di corsia preferenziale per i contenuti progettuali di grande valore. Il percorso di elaborazione del piano terminerà il prossimo luglio. “Il problema dei vecchi tralicci e delle linee elettriche è certamente la vera criticità della città di Lecce -ha concluso l’assessore all’Urbanistica, Severo Martini-, che ha già visto un primo intervento nel centro storico. Ora ci concentreremo sul comparto 45, dov’era la vecchia centrale Enel per intenderci, con i cui gestori stiamo collaborando per cercare di interrare i cavi elettrici, di grande impatto ambientale e visivo”. Già nelle prossime settimane i partner del progetto sulle comunità salutari siederanno a un nuovo tavolo programmatico e, al primo finanziamento utile, alla fase strategica seguirà la concretizzazione del piano locale. 
 
Barbara Politi