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Biostabilizzatore, emergenza rientrata (per il momento)

La  scorsa settimana l’attività di conferimento dei rifiuti solidi urbani è stata interrotta. Equivoco o strategia? 
 
Forse un disguido, forse una strategia; sta di fatto che lo scorso 5 ottobre l’impianto di biostabilizzazione di Poggiardo ha cessato per alcune ore la sua attività di ricevimento dei rifiuti solidi urbani. Protagonisti principali, oltre la ditta che gestisce l’impianto (Progetto Ambiente), sono la Lombardi Ecologia, che si occupa della raccolta dei rifiuti, e l’Ato Le/2. 
Alessandro De Santis, assessore all’Ambiente del Comune di Poggiardo, si è interessato di questa breve e al tempo stesso strana vicenda: “La nostra Amministrazione, come presumo le altre dell’Aro Le/2, è stata informata direttamente dalla Lombardi Ecologia che mercoledì 5 ottobre non si sarebbe proceduto alla raccolta dei rifiuti solidi urbani perché, secondo informazioni ricevute dall’Ato, quella mattina il biostabilizzatore sarebbe rimasto chiuso. Una volta giunto sul posto, insieme ai rappresentanti di Lombardi Ecologia e Ato, urgentemente da me convocati, ho però riscontrato che l’impianto era regolarmente in funzione e così ho formalmente chiesto che si procedesse alla raccolta nel pomeriggio. Quella stessa mattina, sono poi intervenuti i carabinieri che hanno effettuato i dovuti accertamenti e formulato alcune denuncie per interruzione di pubblico servizio”. 
L’origine della vicenda sembra debba ritrovarsi, ancora una volta, nei debiti riguardo i costi di smaltimento che i Comuni hanno verso l’Ato e la stessa Ato nei confronti delle ditte. “Non è corretto -prosegue De Santis- che la chiusura dell’impianto venga stabilita a seconda che i Comuni abbiano pagato o meno quanto dovuto. È una partita che si gioca tra Ato e Lombardi, e se questa gode di crediti nei confronti del primo ente, bisognerebbe giungere alla chiusura del’impianto solo attraverso le procedure previste dal Codice Civile. Ciò che invece dovrebbe fare l’Ato è convocare un tavolo tecnico con le ditte per discutere e chiarire la situazione debitoria dei comuni. Si tratta di agire con urgenza sia perché i cittadini pagano delle tasse altissime, sia per la salvaguardia dei dipendenti delle ditte, sia perché il prossimo 31 dicembre cesserà l’attività delle Ato e non possiamo correre il rischio che dal 2012 ci si trovi nel caos”. 
L’intervento dell’assessore De Santis è stato anche il pretesto per mettere in risalto una questione che riguarda direttamente il comune di Poggiardo: “Dal 1° gennaio 2010 aspettiamo di ricevere dall’Ato il ristoro socio-ambientale che ci spetta di diritto. Per questo abbiamo fatto recapitare all’ente una diffida che non ha però ritrovato riscontro e che ci ha quindi portati a presentare ricorso al Tar. Mi auguro che il tavolo tecnico serva anche a far valere questo nostro diritto”. 
 
Alessandro Chizzini